martedì 31 marzo 2015

Vedo prevedo e stravedo

Magari avessi poteri di preveggenza extrasensoriale! Giocherei dei numeri vincenti e passerei il resto della vita a dipingere... però in riva ad un mare tropicale, circondata da gatti raccattati in giro, con le dita dei piedi infilate nella sabbia ed un enorme cappello di paglia in testa. Il Paradiso!
Cartomanti, indovini e veggenti hanno sempre popolato miti, leggende e fiere di paese, finendo per popolare un immaginario collettivo varipinto e misterioso.
La maga, la lettrice di tarocchi, l'indovina sono figure femminili figlie di quelle che furono gli Oracoli e le Sibille di classica memoria. Ma se le sibille erano vergini dotate di virtù profetiche ispirate da un dio, in grado di fornire responsi e fare predizioni, nella visione post cristiana, la situazione cambia... Inquisizione docet!

Nella collezione #Tattoo non potevano mancare loro, le maghe, personaggi trasversali che attraversano la storia dagli oracoli ai circhi, donne che raccontano illusioni e desideri, sempre sul filo del dubbio. La bella The Clairvoyant esercita l'antica pratica della cristallomanzia, dal momento che usa una Sfera di Cristallo per le sue divinazioni!

Porcelain Tattoo | The Clairvoyant | orecchini in carta dipinta a mano | handpainted paper earrings

In realtà l'uso di sfere di cristallo come strumento di divinazione pare risalga all'Alto Medioevo ma la prima notizia storicamente documentata riguarda il matematico e occultista britannico John Dee, il quale sostenne di aver ricevuto una sfera di cristallo da un angelo il 21 novembre del 1582 e di averla usata in seguito più volte per mettersi in collegamento con gli angeli.

venerdì 27 marzo 2015

Save The Date - DeRiva Market

Il disgelo abbia inizio!!! Vi aspetta una domenica al sole de Roma, con brunch, colazioni, cocktails, aperitivi, musica‬ dal vivo in giardino e ovviamente ‪‎artigianato‬ e vintage‬.
Dove dici? Dico al DeRiva Market, dove vi aspetto con tuttissimi i nuovi pezzi #Tattoo & #PorcelainCollection.
Quando dici? Dico domenica prossima, il 29 Marzo, dalle 11 alle 21
Qua: DeRiva Market - Largo Valsolda 10 - Roma




giovedì 26 marzo 2015

Incontentabile


Ok, la primavera potrebbe essere arrivata... facciamo arrivare l'estate, please? No, davvero, voglio il caldo quello vero, quello che t'asciuga le ossa e l'anima, quel caldo-caldo da cicala pazza che silenzia tutti, rondini a parte. Pure l'uscita da scuola diventa rapida e silente... meraviglioso!
L'umanità si divide in quelli che amano il freddo, la montagna, l'inverno ed il natale e quelli che amano il caldo, il sole, il mare ed i vestiti leggeri. Ecco, appartengo alla seconda categoria. Per me non è mai abbastanza caldo, il natale è orribile e la montagna è un luogo di sofferenza e punizione dantesca.*
Sicchè, in onore della promessa fatta il 13 Aprile scorso (Quindi - a partire da ora - ci sarà qualche pubblicazione di gioielli di carta a tema #primavera e, se non vi garbano, saltate direttamente a maggio 2015), il prossimo pezzo che presento non è solo a tema #primavera2015 ma quasi #estate2015 visti i colori e l'ispirazione: la collana di carta Arabic Blossom.

Porcelain Arabic Blossom | handpainted paper necklace | acrilyc paint on cardstock

lunedì 23 marzo 2015

Classico Rinascimentale

C'è il comfort food, la comfort zone, il comfort (gray) paint... se voglio stare tranquilla e rilassare un po' i nervi, la mia fluoxetina sono la pittura o il paper cut.
La pittura però ha l'indubbio vantaggio che - praticandola da ormai un ventennio - va in automatico, per certi effetti o coloriture non ci devo neanche pensare perchè si sono instaurati dei meccanismi cervello/pennello che escludono il ragionamento volontario. Penso sia un po' come quando, in macchina, ti ritrovi sotto casa senza aver effettivamente fatto caso alla strada percorsa. La sai, la fai. Punto. C'è un livello di coscenza attivo ed attento, ma poi scattano i famosi automatismi che finiscono il lavoro.
Se poi al percorso conosciuto aggiungi un paio di scarpe comode, il gioco è fatto! In questo caso il percorso conosciuto è la pittura e le scarpe comode, un motivo facile e divertente da dipingere: il Raffaellesco. Su questo tipo di motivo avevo già detto qui, ma per un ripassino veloce, ecco qui il focus:
Raffaellesco o Raffaellesca | motivo decorativo, ispirato alle decorazioni affrescate della Domus Aurea (chiamate grottesche) eseguite da Raffaello e dalla sua cerchia negli affreschi delle stanze Vaticane; tale motivo si compone per lo più di minuti temi quali panoplie, putti, chimere, trofei d'armi antiche, strumenti musicali, festoni, ecc. entro una sottile trama di tralci.
Il Raffaellesco ricorre sulle maioliche, a partire della seconda metà del Cinquecento, prodotte in molti centri italiani e soprattutto a Urbino, diventando uno dei decori più replicati ed utilizzati.

Porcelain Raffaellesco#02 | orecchini in carta dipinta a mano, avventurina, agata gialla | handpainted paper earrings with avventurine and agate beads

In questo caso, per i Raffaellesco#02, ho replicato solo una parte di un decoro più ampio e complesso, concentrandomi su di una sola figura, quella del delfino fitomorfo. Il resto della decorazione è stata omessa, considerando il fatto che non sarebbe poi stata utilizzata per i pendenti.

Porcelain Raffaellesco#02 | orecchini in carta dipinta a mano, avventurina, agata gialla | handpainted paper earrings with avventurine and agate beads
Be' sì, ho fatto economia! :D

giovedì 19 marzo 2015

Message in a bottle

I'll send an SOS to the world
I'll send an SOS to the world
I hope that someone gets my
Message in a bottle 


Era il 1979, i Police erano ancora assieme ed il signor Gordon Matthew Thomas Sumner era un figo stellare nello splendore dei suoi 28 anni. Ah!
Nulla, era solo per dire che per tutto il tempo necessario a dipingere il soggetto di questi orecchini, ho canticchiato ininterrottamente la canzone di cui sopra. Non è proprio una canzone dei miei ricordi più nitidi, insomma avevo 9 anni quando uscì, ma alzi la mano chi non l'ha mai sentita.
Ecco, nessuna manina alzata, l'avete sentita TUTTI almeno una volta nella vita.


Porcelain Tattoo | Message in a bottle | orecchini in carta dipinta a mano, perle sfaccettate in quarzo giallo e verde | handpainted paper earrings with quartz beads

Si, certo, le più gioooovani ricorderanno il film polpettone strappalacrime con Kevin MangiaTonno nel Faro che in Italia uscì con l'orrida traduzione di "Le parole che non ti ho detto" esattamente 20 anni dopo, nel 1999. Ma vogliamo paragonare Sting con Kevin???
Roba tantrica Vs. un ballerino da cani, anzi da lupi... non c'è storia. Kevin avrebbe dovuto seguire le indicazioni di Kasdan e fare l'attore misterioso.*

Porcelain Tattoo | Message in a bottle | orecchini in carta dipinta a mano, perle sfaccettate in quarzo giallo e verde | handpainted paper earrings with quartz beads
*Costner era nel cast del film Il grande freddo (1983) di Lawrence Kasdan, ed interpretava il personaggio di Alex, che si suicida all'inizio della narrazione. Il film racconta quello che accade in occasione del suo funerale, quando i suoi vecchi compagni di college si riuniscono.
Erano stati girati dei flashback in cui Alex (K Costner) era vivo, ma vennero tagliati in sede di montaggio e il volto di Alex non verrà mai mostrato in tutto il film. Rimangono visibili solo i polsi (tagliati) durante la scena iniziale della "vestizione" del corpo.

lunedì 16 marzo 2015

Avevamo detto primavera?

Primavera, sì, quella stagione-di-mezzo che si merita - per il solo fatto di sancire la fine dell'inverno - qualche bonus speciale, tipo qualche pezzo creato ad hoc.
Dopo gli orecchini di carta Wisteria - e dallo stesso dipinto - ecco la collana di carta Sakura.

Porcelain Sakura | collana con pendente a pettorale in carta dipinta a mano, agata viola e olivina | handpainted paper pendant with purple agate and peridot

Ora, qui lo dico e non lo nego, appena iniziata non mi piaceva per niente, non le avrei dato un soldo bucato (anzi uno Yen bucato) ed avevo la bruttissima sensazione di aver rovinato un bel pezzo di dipinto. Già mi stavo lambiccando su come poter ricavare - con ulteriori tagli - qualcosa di utilizzabile come pendenti per orecchini, quando mi son detta:
"Senti Cicci, a dipingere un ramo di fiori ci metti un paio d'ore, a rifare il taglio ce ne metti un'altra, a finire il tutto altre 3... finisci sta' collana e vedi come viene che al massimo hai buttato 6 ore di lavoro"

venerdì 13 marzo 2015

Springtime!

Questi sono i giorni della beffa, quella manciata di giornate marzoline che sembrano primavera ma invece no.
Iniziano sempre con una mattinata splendente, il cielo così azzurro che sembra nuovo, il sole gradasso invade nuovi angoli di casa rimasti al buio polveroso per mesi ed mentre fai colazione e sbirci il balcone t'accorgi di una piccola miriade di capoccette verdi che fino a 24 ore prima NON c'erano. Alè! Primavera!!!
Di solito dura quei 4-5 giorni bastevoli a farti tirar fuori le magliettine di cotone, mettere lo smalto ai piedi e pensare ad un nuovo taglio di capelli. Poi, nello spazio di un weekend, la neve. O comunque la tramontana.
44 anni e ancora non mi va giù sta storia! Sarà che odio talmente tanto il freddo, l'inverno ed il buio che appena appena vien fuori una parvenza di tepore m'illudo così forte da ingannarmi. Sotto i 20° non è vita, è sopravvivenza. Sicchè sto facendo la {danza della morte dell'inverno} ed il rituale comprende anche la rappresentazione dei nemici dell'inverno, ossia i fiori di primavera, che schiantano l'odiata stagione e la precipitano nel Tartaro più profondo. Di solito non funziona, ma tentar non nuoce!

Quindi - a partire da ora - ci sarà qualche pubblicazione di gioielli di carta a tema #primavera e, se non vi garbano, saltate direttamente a maggio 2015.
S'inizia con i Wisteria, perchè è vero che il fiore della primavera per eccellenza è il fior di pesco, però è pure vero che a me, di far le cose per benino non mi piace, mentre mi piace prendere le cose dall'altro lato. Quindi sì, ci sono i fiori di pesco, ma le rondelline d'ametista, messe così alla giapponese, fanno più glicine.

Porcelain Wisteria | orecchini in carta dipinta a mano, ametista | handpainted paper earrings with amethyst


giovedì 12 marzo 2015

La giacca-mutanda™

No, no, tranquille, la giacca-mutanda™ non è un nuovo capo d'abbigliamento venuto fuori durante la Settimana della Moda Milanese (anche se...), non è neppure un tentativo di darmi alla sartoria concettuale ne' tantomeno una svolta fashion blogger di Paper Leaf.
La giacca-mutanda™è semplicemente il mio personalissimo modo di definire quei progetti grafici che - una volta passati sotto le mani del cliente - diventano degli strani agglomerati di linee e colori, spesso senza capo ne' coda. Insomma, oltre agli orecchini di carta, c'è di più! Nella vita reale faccio la grafica creativa, e dal momento che le vicende della vita reale mi hanno portata a fare la free lance, non ho più il filtro dell'account tra me ed il cliente, sicchè... la giacca-mutanda™è sempre pronta a saltar fuori dall'armadio!

A meno di particolari richieste, è norma fare tre proposte di creatività, tutte molto diverse tra di loro in modo da agevolare il processo di scelta e selezione della linea creativa da seguire. E qui - spesso - casca l'asino, con tutto il carico, gli zoccoli e qualche sasso... infatti la giacca-mutanda™ tipica nasce dal medley delle varie proposte sottoposte al cliente.
Esemplifichiamo: la prima proposta è tutta giocata su enormi bolli colorati nel formato quadrato, la seconda ha un gusto retrò in un elegante monocromo nel formato rettangolare verticale, la terza su lettering rigorosi e blocchi colore. Cosa ne esce di solito? Di solito il cliente "spizzica" qua e là quel che gli piace da una proposta o dall'altra e ti chiede di "mettere tutto insieme, che tu sei bravo" senza capire che è un po' come mettersi una giacca da uomo sui pantaloni della tuta, come scarpe un bel tacco 12 rosso fuoco lucido e - nel mentre - mangiarsi un bel panino capperi e nutella.
Se vi va bene ne esce una roba rettangolare orizzontale, con bolli colorati e font "divertenti". Una roba che vi farà cadere le palle degli occhi, perchè sì, vi cadranno!



Il grosso problema, anzi i grossi problemi, sono vari e mal assortiti. Innanzitutto c'è lo spizzico di cui sopra, ossia il pensare che se varie cose (font, elementi grafici, colori) ci piacciono allora possono star bene insieme. Una sorta di bulimia visiva per cui, non riuscendo a scegliere, si vuol mettere tutto e tutto insieme, cercando - forzosamente - di far convivere elementi che se fossero persone si ammazzerebbero di botte e di mozzichi. Ora il grafico/a potrà pure essere bravissimo ma certe cose assieme proprio non vanno... come i capperi e la nutella!

Altro ENORME problema è il fatto che la creatività è percepita come qualcosa di soggettivo e di cui tutti - ma proprio tutti - si sentono forniti e in diritto di esprimere. Ora vi dirò un segreto... la grafica, quella fatta bene, con tutti i crismi, è composta di due parti: regole e creatività. Le regole servono a costruire la struttura, bilanciata e solida, da vestire con la creatività.
Le regole non si vedono a occhio nudo e non allenato, è quasi una roba per iniziati massoni alchimisti stregoni, non si vedono ma ci sono e reggono su tutta l'architettura con fili invisibili ma potenti. Queste leggi naturali della grafica trattano degli spazi che vanno lasciati tra i vari elementi, delle dimensioni minime e massime dei font, dei bilanciamenti tra gli oggetti, dei colori migliori da usare, insomma tutte cosette che fanno sì che il risultato funzioni. Sicchè non si tratta solo di "essere creativi".

Se vi capitasse di essere "clienti" vi dico: scegliete un grafico professionista, fidatevi del grafico a cui vi siete rivolti ed ascoltate quel che vi consiglia.
Ah! Un'ultima cosa... se - mentre chiedete una particolare modifica di cui proprio non c'era traccia nella proposta - il grafico inizia a fare piccoli movimenti sulla sedia, si guarda intorno ed ha micro contrazioni facciali... ecco no, non gli sta per venire un ictus, sta semplicemente cercando le parole più gentili per dirvi che gli state chiedendo di fare una cosa bruttissima che sarà ricordata per anni negli annali delle "cagate pazzesche". Se insisterete nel volerla realizzare a tutti i costi finirete voi negli annali dei "clienti che chiedono cagate pazzesche"