giovedì 23 giugno 2011

Eclissi, solstizi e cerchi

Eclissi di Luna il 15 giugno, solstizio il 21... mi sono adeguata alle tematiche celesti! Sarà stato l'influsso astrale, ma mi sono ritrovata a giocherellare con le forme tonde, i vuoti ed i pieni. E quindi sono nati i gemelli celesti... Eclissi ed Solstizio. I nomi sembrano i fratelli scemi di qualche cartone animato di serie B, ma loro - poveri - sembrano tanto a modino!

Loro sono Eclissi. Non sono convintissima della monachella, con tutti i gli anelli, il pendente tende a girarsi, anche perché è straleggero... tutti e due + le monachelle non fanno 20grammi!



E loro fanno il paio in chiaro. Solstizio. Il solito pass partout di Mamma Ikea ed il gioco di colore tra l'argentato ed il dorato con qualche screziatura. Molto molto luminosi, ma pure loro hanno il problema del "giramento". Cavetto di metallo? Chiodino rigido? Bho...


Per finire guardate questa teppista in caccia:


In preda all'insonnia, questa notte stavo davanti alla tivvù, quando sento dietro al divano Cocò che armeggiava furibonda, mi giro e che cosa aveva in bocca????? La coda di un geco!!!!
L'avrei uccisa... tolta la coda di bocca, sculacciate a non finire alla teppista e via a cercare il povero geco per vedere se l'aveva ucciso o comunque a metterlo in salvo.
Nessuna traccia del legittimo proprietario della coda, mannaggia, già è un miracolo che ce ne fosse uno al 6° piano, adesso non si farà più vedere... Sgrunt!

sabato 18 giugno 2011

Acqua e oro

Questi orecchini sono il frutto di una sola, densa, giornata di lavoro. Appena finiti ci siamo guardati negli occhi e ho capito subito come si sarebbero chiamati. Castalia.
Dato che il motivo è lungo e noioso lo metto a fine post.
Comunque loro son sempre fatti di carta, foglia dorata e perle di quarzo ialino o cristallo di rocca che dir si voglia.




Sono già in Artesanum insieme ad altre foto.


Antefatto.
Nel lontanissimo 1988 finii il liceo e come ogni maturando classico dove potevo andare? In Grecia ovviamente!

Fu un viaggio strano e abbastanza rocambolesco, con il mio fidanzatino dell'epoca e una macchina/catorcio che minacciava di fermarsi ad ogni salita. In tenda, con una cartina della Grecia abbastanza approssimativa, niente cellulari, niente bancomat o robe così, insomma alla ventura! Ci perdemmo numerose volte, ma ogni volta scoprimmo angoli di meraviglia senza neanche un turista uno. Diciamo che comunque 23 anni fa (oddio mi sento male!) di turisti non è che ce ne fossero questo delirio, in tenda poi men che meno, solo ragazzi tedeschi e francesi, qualche famiglia brianzola in camper al massimo!
Alla fine, ho un ricordo di una Grecia abbastanza "privata", molto silenzio ventoso, donne e pope nero-vestiti e odore di timo e salsedine.
Di Delfi ho un ricordo che definirei viscerale, che non so più se reale o ricostruito dalla memoria in modo un po' onirico, ma comunque molto forte ed in particolare della fonte Castalia.
Era una giornata caldissima, da stordimento, in giro non c'era anima vita solo il frinire pazzo delle cicale e la luce accecante e bianca. Arrivammo a piedi, sicuramente disidratati (sarà per questo che ho avuto le visioni???) e dopo una salita terribile, ecco a destra aprirsi un angolo di ombra incorniciato dagli alberi. La fonte dove la Pizia di immergeva prima di emettere gli oracoli, la fonte dove i pellegrini si purificavano prima di vedere la Pizia. Su quelle stesse pietre dove stavo camminando altri, prima di me per secoli, avevano camminato.
In quell'acqua dove stavo immergendo le mani, si era immersa la Pitonessa e i supplici pellegrini. Ebbi una vertigine - prosaicamente un colpo di calore + mancanza d'acqua - e la visione mi è rimasta stampata nei neuroni.
Acqua cristallina e sole accecante.

venerdì 17 giugno 2011

L'età dell'oro

Magari fosse oro vero! E magari fosse una nuova età dell'oro... qui da come sta andando sembra più l'età della melma!
Quindi per tirarsi un po' su il morale con qualcosa di gioioso, dorato, allegro e... del cioccolato (no!!! che fra un po' tocca mettersi in costume da bagno!!!) ho ben pensato di rischiare con degli incroci azzardati!

In realtà avevo proprio voglia di fare qualcosa con un coefficiente di soddisfazione moooolto alto, e quindi la scelta è stata immediata... carta e doratura.



I due cerchi non sono incollati tra di loro, ma inseriti uno dentro l'altro, e questo gli permette di muoversi e riflettere la luce ad ogni movimento della testa. Per aumentare l'idea di mobilità ho dorato il cerchio superiore con una doratura oro e quello inferiore con una tonalità più calda e vicina al rame.




Anche se sono medi come dimensione (i cerchi hanno un diametro esterno di 45mm) sono leggerissimi. Anche per i lobi più sensibili al peso...

Chiaramente sono già nella mia vetrina su Artesanum. E fra un po'.... anche altrove... mi sono scatenata!!!!

PS: A dirla tutta il nome lo ha scelto l'amor-mio che ha così proferito non appena li ha visti: incroci pericolosi... ho preferito incroci azzardati. O forse era meglio curve pericolose?

giovedì 16 giugno 2011

Il trip delle paper beads

E' ufficiale, sono entrata nel trip delle paper beads piatte. Almeno fino a ieri! Per essere precisi fino a ieri sera, quando mi è saltato su un neurone con un'altra (vecchia) idea che mi farà abbandonare le perlozze di carta per qualche tempo. Temo però che sarà un ritorno ciclico, un po' come le stagioni. Ecco, sì, ci sono delle stagioni della creatività, periodi in cui si ritorna alle forme e tecniche più congeniali e domestiche, altri in cui si sperimenta a rotta di collo, altri invece dove si cambia completamente genere e altri dove si abbandona per poi magari riprendere dopo anni.
Vabbè tutta questa manfrina per le ultime due creature haribo-style con un tocco di creatività dissociata.
Sembrano fatte da due persone diverse. Doctor(essa) Paper e Miss Leaf???


Per la serie Bisanzio e dintorni, un piccolo orecchino in carta dorata (o d'orata come disse un mio boss di lavoro... ) con perline di vetro lilla. Il tutto tenuto da un filin di metallo. 2cm e mezzo in tutto, piccini picciò.


E per la serie Arabian Nights, un due gocce di Mare Arabico con un ricordo di sabbia corallina. Due doppie gocce di cartoncino azzurro con una fila di paper beads piatte a dondolarsi al centro.


E con queste dichiaro ufficialmente chiusa la stagione di queste perlozze piatte. Se ne riparlerà in altra stagione!

martedì 14 giugno 2011

Evoluzione della carta arrotolata

Intanto devo dire che sono (moltissimo) contenta per gli affari di quorum che c'hanno fatto prendere qualche palpitazione. Archiviata per sempre - si spera - la questione centrali nucleari e sventato il pericolo di privatizzare la gestione di un bene vitale come l'acqua, possiamo tirare un sospiro di sollievo e riprendere a pensare a cose molto più futili ma non per questo meno necessarie...

Qualche giorno fa avevo sperimentato la versione piatta delle paper beads e mi ero divertita, ma non ero proprio convintissima. Sarà che erano troppo colorate, sarà che oggi c'ho la commercialista e devo chiamare la dentista (tutte femmine eh!) quindi l'umor nero mi è più congeniale, insomma tant'è che le perlozze piatte stanno evolvendo in qualcosa che a me ricorda le Haribo. Si si, le rotelle di liquirizia, quelle cose gommole che hanno fatto la gioia dei dentisti (oggi alla mia dentista fischieranno le orecchie...)!
E' vero che le rotelle sono tutte nere, però c'era anche una versione ripiena bicolore. Tanto per capirci una cosa così:


Devo passargli almeno un'altra mano di protettivo, non so perché, ma sembra che la carta abbia assorbito le prime due mani tipo spugna. Bho... mai successo.



E visto che mi trovavo... e visto che siamo in periodo di prove e sperimentazioni... dopo il primo anello anche il primo bracciale.
Perle piccole, compatte e molto molto molto protette. Il polso non è come le orecchie, i colpi arrivano e non sono delicati. Tipo
scavare nella borsa-casa, le chiavi in mano, impicci con le magliette.




Molta precisione e pazienza, soddisfazione media. Gli concedo un 6+.

lunedì 13 giugno 2011

A tutto riciclo! Il mio primo tutorial

Probabilmente iniziamo a leggerci il pensiero... ieri pomeriggio, in ansia da quorum, mi sono detta che era ora di condividere e mi sono preparata questo tutorial per fare una scatolina con materiali di recupero. Vado a prepararlo "digitalmente" e mi faccio il solito giro di blog e... Sorpresa! Già un paio di giorni fa FascinationStreet ci ha deliziato con una bustina fai-da-te moooolto bellina e perfetta per i bijoux (qui) ma 1129design mi batte sul tempo e con addirittura 3 esempi di pack per porta bijoux!!!

Mannaggia! Ma non mi perdo d'animo e il mio primo tutorial ve lo beccate lo stesso! E' una scatolina realizzata con materiali veramente poveri e che sopravvive bene anche alle buone maniere delle Poste (sgrunt!) dal momento che è fatta con cartone semirigido e poi ricoperta. Normalmente uso le confezioni del riso, delle pasticche per la lavastoviglie, cose abbastanza rigide e resistenti. Per ricoprire carta da pacchi, ma anche carta di giornale o riviste vanno bene.
Intanto scaricate e stampate il pdf della fustella QUI. Poi procuratevi:


1: aprire completamente la scatola e ricavare, con i lati più grandi, due rettangoli. In questo caso ho ottenuto due rettangoli di 13cm x 14 cm. Non buttate via i laterali, potrebbero servire per scatole più piccole o per rinforzare l'interno di scatole di cartone più leggero.

2: riportate il disegno della fustella sui rettangoli di cartone.

3: tagliate seguendo le linee esterne e cordonate (per la piega) quelle interne, ottenendo circa questa roba qui sotto:
Per il "tappo" della scatola, normalmente faccio un paio di pieghe molto ravvicinate (quelle due tratteggiate) in modo che, se le misure non sono perfette, si abbia un po' di gioco tra i due pezzi.
Trucchetto: per fare le pieghe precise uso una riga e il taglierino dalla parte opposta alla lama, così si incide
la carta senza tagliarla e la piega viene bene.

4: piegate tutte le linee interne per preformare la scatola, mettete un po' di colla vinilica nelle linguette e fissate il tutto con i morsetti (o mollette)


5:
mentre le forme si incollano si può passare a decorare il rivestimento. In questo caso ho utilizzato della carta da pacchi ed un pennarello di mamma Ikea con il feltrino a timbro. Ho decorato il lato fronte con il motivo del timbrino, e sul retro ho riportato il disegno della fustella, aggiungendo il doppio per i lati e 5mm ulteriori per il fondo, così la scatolina sarà più rifinita.

6: con la colla stick incollare il rivestimento alla scatola. Normalmente parto dal centro e poi "avvolgo" la carta intorno alla scatola, ma un metodo vale l'altro.

7: per rifinire ulteriormente la scatolina, tagliare 2 strisce di carta decorata un po' più lunga dei perimetri interni dei due pezzi (scatola / tappo) e alta circa 1,5cm. Tagliare anche 2 rettangoli della misura della base dei due pezzi. Sempre con la colla stick, incollare la striscia all'interno del primo pezzo, facendo aderire bene gli angoli e quindi incollare il rettangolo sul fondo.



Questo è quello che si ottiene. Magari non è perfetta, ma è assolutamente riciclata e riciclabile!

domenica 12 giugno 2011

Quorum: ma non doveva piovere?


Qui a Roma c'è un sole che neanche a luglio... Spero che quel che non ha fatto il meteo faccia il senso civico. Questa mattina di buon ora, prima colazione e poi si è passati a far il nostro dovere di cittadini. Ho dato un'occhio al blog di 1129design e non ho resistito! Io c'ero. E voi?

venerdì 10 giugno 2011

Meglio tardi che mai!

E' proprio il caso di dirlo! Finalmente mi sono decisa, ci ho passato tutta la sera a riempire form - ma soprattutto a capirci qualcosa che sono stupida! - e alla fine eccola... la mia vetrina su Artesanum!!!
Sono orgogliosa di presentare (rullo di tamburi) la vetrina Paper Leaf (QUI! QUI!!) su Artesanum (folla in delirio)!!!


Siate comprensive, ci ho messo un po' ma alla fine ci si riesce anche noi tonte... Per ora ho messo poche cose, più che altro per capire e non fare pasticci. Ma c'è anche un inedito...
Curiose?

martedì 7 giugno 2011

Rimanere umani. Conviene davvero?


"Star non ce l'ha fatta: morta la cagnolina che era riuscita a riemergere dalla tomba" . Questo il titolo di un articolo di oggi sul Corriere della Sera...
Storia di ordinario orrore ai danni di un animale da parte di un essere umano, come ne capitano tutti i giorni, più volte al giorno. Come anche la Storia di Silvestro... (attenzione che fa male e si piange - dal blog di Ago Filo e Coniglietti)
Di fronte a storie così vien da pensare di acchiappare i colpevoli e rendergli il favore. Ma bisogna non perdere di vista i valori morali, rimanere umani davanti anche alla malvagità.
Rimanere umani.
E' da un po' che questa frase mi ronza nel cervello.
In realtà mi aveva colpito quando era stata ripetuta fino al parossismo per la morte del pacifista Arrigoni. Ripetuta da tutti fino a svuotarla di ogni senso. Una delle sue frasi più amate dicono. Mi è sembrato un assoluto controsenso. Perché, brutalmente, se fossimo meno umani e un po' più animali, forse tante persone sarebbero ancora vive.
Forse anche Arrigoni sarebbe ancora vivo. Ma tanto ce lo siamo già dimenticato, quattro lacrime e addio.

Gli animali - dalle formiche agli squali - non uccidono un loro simile perché la pensa politicamente in modo diverso o perché "ha la divisa di un altro colore".
Non si ammazzano vicendevolmente - gli animali intendo - per soldi, potere, avidità, politica, calcolo, sadismo, razzismo, etnia, religione e via dicendo.
Gli animali non sfruttano sessualmente i loro cuccioli, non li fanno lavorare in condizioni di pericolo, non li vendono, non li picchiano fino ad ucciderli, non li mutilano per fargli chiedere l'elemosina ad un angolo di strada, non li abbandonano quando non servono più, non li costringono ad imbracciare armi più pesanti di loro per andare incontro ad una morte certa.
Sempre gli animali, mica violentano le femmine, mica le bruciano vive se rimangono vedove, non le sfregiano con l'acido se rifiutano un compagno, non le picchiano, non le minacciano, non le costringono a prostituirsi, non le abbandonano con i loro cuccioli, non le rinchiudono in casa, non uccidono le loro figlie perché vogliono fare altre scelte.
Gli animali non uccidono altri animali per "pesca" o "caccia", per sport insomma, non uccidono altri animali per vedere nei loro occhi il dolore e la paura, non provocando male per futili motivi.
Non allevano altri animali, in condizioni mutilanti e alienanti, non sfruttano loro simili per lavoro, non vivisezionano per testare un cosmetico.
Nessun animale si è ingegnato per creare armi che possono uccidere contemporaneamente migliaia di altri animali e rendere inabitabile e letale parte del territorio, mai un animale ha volontariamente infettato i suoi simili per studiare l'evoluzione della malattia o sterminato sistematicamente un altro gruppo di animali.

La lista delle follie squisitamente umane è troppo lunga e non ho molta voglia di continuare.
Un animale - qualsiasi - uccide per difesa, cibo, territorio. Punto. Basta. E se proprio deve uccidere qualcun altro lo fa da se, non convince qualcun altro a farlo in sua vece.
E allora mi chiedo se gli umani siano davvero questo gran traguardo evolutivo.
Guardo le mie pelose che stanno sempre a coccolarsi vicendevolmente e mi domando che gli passa in quelle testoline tonde. Certe volte vorrei essere al posto loro.

lunedì 6 giugno 2011

Multivitaminic

Dopo l'orrendo weekend di pioggia, vento e mestizia, il lunedì merita almeno un po' di colore! Ho approfittato del sole mattutino per scattare le ultime creazioni prima che inizi ad annuvolarsi (le previsioni lasciano poche speranze sob!) e con molta sorpresa ho scoperto che la voglia di colore è contagiosa... guardate qui da 1129design
Premetto: questa è una serie un po' diversa dal mio solito stile, ma ho recuperato una risma di A3 di cartoncini colorati assortiti e non potevo lasciarla chiusa. No???? E allora qualcosa di un po' Copacabana, un po' pappagallo folle.


Addirittura un anello???? Si, addirittura. Il primo.



Si, sembra roba fatta in seconda elementare, ma mi divertiva la ripetizione del tondo e i colori elementari per l'appunto. Il verde proprio verde inequivocabile, il rosso pennarello, il giallo sole (quello che nei pennarelli si seccava per primo sgrunt!) e l'azzurro onda-di-mare-su-foglio-a-quadretti
.
Anche se ho qualche idea come rendere il tutto un po' meno scemo e un po' più radical chic...

domenica 5 giugno 2011

Vecchie cose causa pioggia

Lungo weekend di primavera, ma bagnato dagli acquazzoni (fino a ieri) e da pioggia torrenziale (oggi tutto il dì). Certamente il prossimo fine settimana ci sarà un sole agostano e allora addio al quorum. Sicuro...

Comunque, tornando alla pioggia, non sono riuscita a fare delle foto decenti alle creazioni di questo weekend. Troppo buio, per me che scatto solo con luce naturale, e quindi se ne parla domani o il primo giorno di sole. Quindi mi son messa a sistemare l'archivio delle foto e che trovo? Un sacco di scatti fatti, lavorati e mai pubblicati.
Certo, hanno qualche mese, sono ancora un po' invernali, ma mica scadono come la mozzarella!
Sono ancora della serie The Golden Age, la mia preferita, oro e nero molto basic, con la mia lavorazione tipica a lamina dorata.
Questi primi sono fatti con due strisce ricavate dalla lavorazione di un altro paio di orecchini - non si butta via niente! - con una perla in vetro nero per ingentilire un po' la monachella.




Per questi invece mi ero ispirata a degli orecchini anni '60 che avevo visto in una foto della Pivano. Un po' rivisti e corretti a gusto mio e forse un tantino grandi. Mi sa che ne faccio una versione più light, e con gli anelli più piccoli. A rivederli mi sembrano molto suscettibili di modifiche...

Lo scatto è terribile... ma era l'unico decente e loro si sono involati verso altri lobi!



Per la seconda parte de "Ribollita di creatività" attenderò il prossimo weekend di pioggia!

giovedì 2 giugno 2011

Tutti al voto!


Altro che mare! Andiamo tutti a votare!!! Basta poco, 1 ora al massimo e il nostro futuro potrebbe essere diverso.
Ne va della nostra vita futura, di quella delle prossime generazioni, perché scelte apparentemente insignificanti hanno ripercussioni per decenni e decenni.
Non possiamo permettere a un (solo) individuo ultrasettantenne (e quindi con un’aspettativa di vita molto corta) di ipotecare il futuro energetico, ecologico, legale del nostro paese.
Quindi bisogna assolutamente andare a votare in massa, raggiungere sto' benedetto quorum e archiviare questa pratica una volta per tutte. Niente nucleare e acqua pubblica.

Per il "legittimo impedimento" che dire... a me non sconvolge il fatto che le tre più alte cariche dello Stato abbiano degli impegni inderogabili per cui non possono recarsi in Tribunale per processi a loro carico.
Mi sconvolge che uno che ha svariate e numerose pendenze giudiziarie in atto sia una delle tre più alte cariche dello Stato.

Allora diamoci da fare, ricordiamo a tutti gli amici e parenti che i referendum ci sono, che bisogna andare a votare, che bisogna andarci tutti, perché il voto è un diritto ma è anche un dovere civile.