domenica 20 gennaio 2013

Voglia di semplicità

Avevo bisogno di un attimo di pausa dall'abuso di oro/nero/oro/nero/oro/nero delle ultime settimane e con i ritagli di cartoncino non sacrificati alla collezione carnivora (anzi cartivora) Arabesque, ho fatto al volo un pezzo facile facile.
Così, tanto per rilassare gli occhi e staccare le dita dalla lama del bisturi! E per dimenticare che da questa mattina, causa pioggia battente, piove anche nel nostro bagno, in corridoio e nel bagno di servizio. Quando capitano queste cose? Ma di domenica! Domattina arriverà l'idraulico e - spero- anche l'asciutto. Che fantastico Lunedì!

Rimuoviamo... L'idea per gli orecchini, è talmente semplice da risultare banale, una toppa di una serratura dalla linea un po' retrò, di quelle da casa-di-nonna, attraverso cui sbirciare. Loro si chiamano Voyeur e per sdrammatizzare il nome ingombrante, due roselline bianche in resina, chiudono gentilmente i pendenti.

Voyeur | orecchini in cartoncino nero e rose in resina | paper earrings, black card stock, rose resin beads

Un pezzo facile, portabile anche dalle più giovincelle, basic con l'accostamento Black&White, gentile con le roselline bianche, lineare grazie alle forme semplici.

Voyeur | orecchini in cartoncino nero e rose in resina | paper earrings, black card stock, rose resin beads

Il foro della toppa realizzato con la fustellatrice per cinte, il resto con le fustellatrici handmade e con il cutter, neanche il bisturi...
Mentre li finivo non so perchè, mi è tornato in mente Delicatessen, il meraviglioso film di Jeunet&Caro*. Strani cortocircuiti mentali...

*Delicatessen | La città perduta | Alien: la clonazione | Il favoloso mondo di Amélie | L'esplosivo piano di Bazil

venerdì 18 gennaio 2013

I tesori (vintage) dalla cantina colpiscono ancora!

 Il babbo ha bisogno di nuovi spazi, due cantine non bastano più, e quindi si trasloca. Come in ogni trasloco che si rispetti, vengono riportate alla luce cose dimenticate, oggetti messi da parte per una sistemazione successiva che è stata procrastinata fino alla rimozione, di tutto di più.
Se ci mettiamo che in una delle cantine era stata sistemata tutta la roba della già citata prozia pittrice, il quadro è completo. A volte penso di appartenere ad una famiglia di garbati accumulatori seriali... non è che si tiene proprio proprio tutto... ma quasi! Che non si sa mai, dovesse servire!
La prozia - signorina - mantenne nella casa di famiglia, ciò che era del babbo e della mamma, ossia i miei bisnonni, continuò l'opera di conservazione e passò il testimone a mio babbo.
Casa e oggetti di valore andarono a quel pezzo di famiglia imparentato con gli sciacalli e gli avvoltoi, noi abbiamo preso i i cassetti di foto e le cose prive di rivendibilità ma ricche di sentimento e di ricordi.
Quello che si nasconde nei cassetti a volte rivela magie inaspettate e sorprese entusiasmanti! Come una cassetta di legno con varie cose tra cui flacone di pastiglie vitaminiche... pack anni '30 e contenuto poco vitaminico ma decisamente più interessante. Mezzi cristalli, quarzi neri e qualcosa di onice. Probabilmente una o più collane danneggiate ed in attesa di essere rinfilate.


C'erano anche un paio di collane ancora infilate ma con la chiusura rotta, sempre nere, con cristalli a rondella di varie misure. Ho selezionato i cristalli per forma e dimensioni, ho preso quelli meno rovinati e li ho utilizzati per realizzare altri due pendenti per la collezione Arabesque.

Arabesque_Mack, in onore del sublime architetto e designer scozzese Charles Rennie Mackintosh, con il pendente in carta e finta foglia ora, in cui il cartoncino nero è intagliato nella forma di una rosa nascente da una struttura geometrica a griglia, stilemi cari al Mackintosh.

Arabesque Mack | | pendente in cartoncino nero e perle vintage | paper pendant with vintage beads
Montato con una semplice catena dorata che riprende la doratura interna del ciondolo. Ho lasciato la catena abbastanza lunga in modo che il pendente rimanga basso sul petto, esaltando le linee allungate del ciondolo.

Arabesque Mack | | pendente in cartoncino nero e perle vintage | paper pendant with vintage beads

 Il secondo ciondolo, di dimensioni ancora più piccine, strizza l'occhio ad Est, all'Estremo Oriente con un gusto da Chinoiserie che vuol essere un richiamo all'Esotismo di fine 800. Troppe pretese? Però è divertente! Meno divertente è stato riuscire a non strappare durante il taglio quei deliziosi ricciolini centrali.

LittleGoldCloud è montato con un semplice laccetto scamosciato nero e rimane abbastanza vicino al collo, viste le dimensioni ridotte e l'andamento orizzontale.

Arabesque LittleGoldCloud | | pendente in cartoncino nero e perle vintage | paper pendant with vintage beads

Per quanto mi riguarda mi sono più ispirata alle Chinoiserie europee di fine '800 ma per chi volesse altre citazioni possiamo avvicinare questo pendente alla nuovola d'oro su cui viaggiava Sun Wukong, ai più conosciuto come Son Goku o Re delle Scimmie.

Arabesque LittleGoldCloud | | pendente in cartoncino nero e perle vintage | paper pendant with vintage beads

Son Goku era anche il personaggio del cartone animato The Monkey, rilettura moderna del classico cinese "Viaggio in Occidente" del 1590. A questo romanzo si sono ispirati praticamente tutti, dal già citato anime The Monkey, scritto e prodotto nel 1967 da Osamu Tezuka, al più conosciuto manga Dragon Ball, ideato e disegnato da Akira Toryama (già autore del manga Dr. Slump & Arale - c'ho tutti i volumi in prima edizione italiana! Yesss!!!), fino ad arrivare all'italianissimo Milo Manara con Lo scimmiotto, che ne da l'unica - per fortuna - versione erotico-animale.
Spero, prometto e giuro che (oltre a reggere l'infinito futuro) facci un altro post pendenti e poi mi concedo una bella pausa.
Contenti? Come no??  ;)


giovedì 17 gennaio 2013

Drammaticamente pendente

E' anche drammaticamente esagerato, oltre che pendente, questo ultimo pezzo della ormai invasiva collezione Arabesque. E' anche vero che sto divagando alla come-mi-pare con questa collezione... dal celtico al moresco passando per lo jugendstil, l'importante è che ci siano dei ritagli nero su fondo oro, poi lo stile è un di cui, insomma.
Ho anche notato un certo entusiasmo relativo a questa collezione. Spiegatemelo, vorrei capire, vi prego sono curiosa! A me non sembra particolarmente differente rispetto alle altre "tendenze" dei miei pezzi, solo un po' più complicata e bisognosa di maggiore attenzione, però per assurdo anche meno creativa, visto che dipendo dalle filigrane in metallo che mi servono come punzonatori. Quindi punzoni creati da altri e a cui posso apportare modifiche minime.
Per questo pezzo e per gli altri ciondoli della serie invece non ho utilizzato filigrane, perchè le maggiori dimensioni dei ciondoli mi hanno permesso un lavoro a mano libera e quindi libera ispirazione.
Questo è forse l'unico pendente che si meriterà un post tutto per lui perchè è veramente esagerato e sfiora il ridicolo, però mi sono divertita troppo a farlo. Liberamente ispirato ad una broche di Emil Riester (Dramatic Jugenstil Brooch) ecco la mia versione, trasformata in pendente di carta, orone e pietre.

Arabesque Dramatic | Pendente in carta, orone melange, perle coltivate, radice di rubino e di smeraldo | Paper pendant made with black paper, faux gold leaf, faux pearl, rubine root and emerald root

Abbastanza importante per dimensioni, forma e pietre. Decisamente non nel mio stile, ma divertente nella realizzazione. Indossata fa la sua figura XXL, e merita un outfit altrettanto eccentrico o linearissimo per smorzare il caratterino esagerato. O se si vuole optare per qualcosa di più discreto, basta indossare il pendente al contrario, con il lato nero sul fronte. Fa un po' ciondolo di Batman, ma insomma...

Arabesque Dramatic | Pendente in carta, orone melange, perle coltivate, radice di rubino e di smeraldo | Paper pendant made with black paper, faux gold leaf, faux pearl, rubine root and emerald root

Il laccio scamosciato dovrebbe prevedere almeno due lunghezze, per decolte di diverse taglie. Per ora basta il laccio corto, visto che ho un decolte taglia 1 e un collo da gallina secca.

Poi per farmi odiare un altro po' posterò dei ciondoli nuovi con qualcosa di vecchio, molto vecchio.
Stay tuned!


domenica 13 gennaio 2013

Giuro che fra poco smetto! Ancora Arabesque

Niente da fare, complice il maltempo che ci costringe al rintanamento, io continua a tagliare, incollare, dorare e verniciare. Insomma sta collezione Arabesque, nata per esser di pochi pezzi, sta diventando invasiva che neanche la gramigna, gli ultracorpi e i funghi assassini messi insieme.
E' che ho capito un paio di trucchetti mooolto furbi - no, potete depilarvi con lo scotch da pacchi... non dirò nulla! Muta sono - che mi stanno facendo andare di gran carriera.
Dico solo che siamo a quota 16 tra i finiti e pubblicati, i finiti e quelli in una qualche fase di finitura. Premetto pure che mi sa che per un paio di pezzi ho esagerato un pochetto, ho spudoratamente "citato" (leggi: copiato paro paro) ma era troppo divertente! :D
Giuro che finisco questi e poi smetto, almeno per un po', con l'arabesco. Farò un album generale della collezione tutta sulla pagina Facebbbook di Paper Leaf. Per ora è un work in progress, man mano che sistemo gli scatti aggiungo.
Per infastidire un po' gli animi in questa domenica pomeriggio, uggiosa come una palude abbandonata, faccio brillare un raggio di sole con gli ennesimi orecchini Arabesque. Rullo di tamburi... e ta-da!!! Con somma fantasia ecco a voi gli Arabesque Moorish earrings, orecchini di carta, anzi orecchini in cartoncino nero e finta foglia oro melange mix.

Arabesque Moorish earrings | orecchini di carta e orone melange | paper earrings with faux gold leaf

Si, la foto pare clonata, ma trovato l'outfit perfetto da Arabesque (maglia nera + capello semi-raccolto) non si cambia! ;)
Quasi fratelli della Fatima - la lavorazione è sostanzialmente simile - nati grazie ad un pendente trovato su di una bancarella da 1Euro. Pendente smontato, un po' riassemblato e messo in pressa con la carta per tirar fuori la forma. Visto che il pendente era di latta con il bordo un po' tagliente, praticamente più che punzonarsi s'è proprio tagliato da solo!

Arabesque Moorish earrings | orecchini di carta e orone melange | paper earrings with faux gold leaf

Il taglio infatti è pulitissimo, tanto che ne ho fatta subito una versione in oro ricco senza sfumature melange. Belli anche loro, ma questi melange di più.

Arabesque Moorish earrings | orecchini di carta e orone melange | paper earrings with faux gold leaf

Piacciono? A me si - e vorrei vedere - e mi sa che questi restano a casa ad ingrassare l'ormai imponente collezione di orecchini. Morirò sepolta dalle monachelle!! Ahahaha


venerdì 11 gennaio 2013

Biscotti da cani e tagliabiscotti da tonno

Niente carta questa volta, però si taglia lo stesso! Si fustella per meglio dire e no, non ho preso un altro abitante in casa. Trattasi di un regalo per la mia cana dirimpettaia, per la cana del piano di sotto e per il cano della mia restauratrice di unghie, insomma visto che s'inforanava si fanno un po' per tutti i canconoscenti.
La ricetta l'ho presa dal blog Due Bionde in Cucina, ho modificato qualcosa causa irreperibilità ma sostanzialmente mi sono attenuta scrupolosamente.



Dog Cookies Recipe

• 1 tazza di fiocchi d'avena (non li ho trovati, ho usato i Nice Morning della Kellog's)
• 2 tazze di farina integrale
• 2 omogeneizzati alla mela
• 2 cucchiai di olio d'oliva
• 1 uovo
• acqua q.b. se serve

Impasta tutto, stendi, taglia ed inforna per 45 min. a 150°. Fai raffreddare per almeno 10 ore così diventano duri da sgranocchio e puliscono i denti.


Anche il packaging non  poteva essere da meno, peccato lo scatto fatto di sera all'orrenda luce artificiale. Poi consegna e sgranocchio, spero, gradito!
Ricetta a parte, volevo far notare la mia meravigliosa collezione di taglia biscotti o cookie cutters - che fa più figo - dalle forme assortite. Belli eh? E soprattutto unici!
In cosa sono unici? Basta inclinare un po' la visuale ed il mistero svanisce... sono handmade pure loro!!!


E già, scatolette di tonno che si trasformano in tagliabiscotti! Per i vegetariani vanno bene anche le scatolette di altre conserve. Meglio ancora se con l'interno smaltato.
No questi non sono opera mia, che con il metallo tutto ci litigo anche a distanza, ma del babbo ingegnere ingegnoso, che oltre ad avere le cantine delle meraviglie ha pure un'inventiva ed una manualità geniale da far diventare verdi d'invidia.
A volte lo odio un pochetto perchè riesce ad aggiustare/creare/customizzare praticamente qualsiasi cosa. E andrebbe pure bene, ma visto che è comunicativo come un orso marsicano in letargo, non veicola la sua conoscenza ed io non riesco ad imparare da lui. Posso solo osservarlo mentre lavora e rubare con gli occhi. Però una cosa l'ho ereditata senza fatica, sarà genetica, ed è l'osservare senza preconcetti ed il vedere oltre il semplice oggetto. Ah eppoi il fatto di camminare e non guardare mai avanti... ma all'insù, all'ingiù, tra le siepi e soprattutto sotto i sassi!!!

giovedì 10 gennaio 2013

Si studiano i classici...

Giornata grigio-medio andante, condita da pioggia e nervoso. Fantastico... l'unico modo per far tornare il sereno - almeno in testa - è disegnare.
Quando progetto mi si sgombera il cervello da tutti gli altri pensieri, è il mio rifugio dove accovacciarmi per ritrovare le energie, dove sperimentare e cercare, scavare nel database mentale ed incrociare i dati tra il fattibile e possibile con il desiderabile.
La collezione Arabesque mi sta spingendo alla sperimentazione tosta, la sfida si fa dura e la progettazione dev'essere portata ad un livello superiore, pena la disfatta. E per progettare bene, bisogna prima studiare... e se si parte dai classici meglio!
Volevo provare qualcosa di meno rognoso della ManinaDiFatima, con meno ghirigori, particolari piccoli e bastadissimi, volevo qualcosa di più fluido e morbido dove far emergere bene la linea, una linea pulita e decisa, senza fronzoli ma allo stesso tempo decorativa e flessuosa, quasi liquida.
Il primo step è cartaceo, mi metto tranquilla con una bella tazza di caffè XXL ed inizio a sfogliare tutti i libri di illustrazione, decorazione, design, tipografia, antiquariato ed arte che tengo - appositamente - nei piani bassi delle librerie. Prendo appunti, metto segni e poi inizio a disegnare.
Questa volta è toccato allo Jugenstil o Sezessionstil o Modern style. No, non Art Nouveau, a me i cugini francesi con le loro donne molli e fronzolute non mi piacciono.*
Nulla a che vedere con la pulizia di tratto e visione di un Beardsley o la suprema essenzialità decorativa di un Mackintosh in Inghilterra. Sattler, Behrens e Lilien, in Germania, il sublime nella Secessione Viennese con Klimt, Olbrich, Kolo Moser e Josef Hoffman. Sperimentazione, anticipazioni grafiche, superamento degli stilemi ottocenteschi, altro che fiorelloni e donnine sognanti di Mucha!

Studio per pendenti. Dall'alto in senso orario: Leviger&Bissinger | Murrle Bennet&Co | Pendente in carta, orone e perla in madreperla liberamente ispirato da un pendente di Meyle&Mayer | Murrle Bennet&Co

I francesi andavano sul sicuro, facevano decorazione frivoletta, disegnavano per lo più femmine discinte o ammiccanti pure per pubblicizzare il petrolio delle lampade (vedi Chéret) o direttamente nude che si sa... la carne vende sempre bene.

Studio per pendenti. Dall'alto in senso orario: Pendente in carta, orone e perla in madreperla liberamente ispirato da un pendente di Meyle&Mayer | Leviger&Bissinger | Murrle Bennet&Co | Max Josef Gradl for Theodor Fahrner | Emil Riester - Dramatic Jugenstil Brooch

Mucha, Grasset, Chéret, Bonnard sono il tripudio dell'inpiù, più fiori, più riccioli, più cornici, più roba possibile in un assoluto orror vacui dannunziano. Senza contare che, essendo figli artistici degli Impressionisti da cui non poteva nascer nulla di buono, per una buona metà si son persi il disegno per strada, a favore di una linea spezzata e nebulosa, spalmata anzi... sciolta.

Studio per pendenti. A destra: Emil Riester - Dramatic Jugenstil Brooch | A sinistra:  Art Nouveau Brooch

Vabbè qualche fiore si disegna bene e con piacere, ma tanto di carta non si possono fare così, sicchè sulla carta sola rimarranno. Realizzerò sicuramente, il pendente a forma di cicala, mi piace troppo l'idea d'appendere al collo di qualcuna uno degli insetti più rompipalle che possano esistere in estate. Dopo le zanzare, ovviamente! Con qualche modifica e semplificazione rispetto all'originale e sicuramente con meno dispendio di materie prime...

Emil Riester - Dramatic Jugenstil Brooch

martedì 8 gennaio 2013

La mano di Fatima. O di Miriam. Insomma di qualcuna.

Questa è partita bene e finita male. E' iniziata come una sfida di papercutting, anzi meglio è iniziata con un acquisto ed è finita con dubbio.
L'acquisto era un lamierino sagomanto in una forma qualsiasi che mi servisse a testare la pressa come punzonatrice. Il caso ha voluto che la prima bustina della bancarella "TuttoAd1Euro" fosse una mano di fatima.
La mia conoscenza relativa al simbolo era ininfluente, ho valutato più che altro lo spessore, l'elasticità del materiale e la complessità del disegno. Se fosse stata la rappresentazione di un triceratopo festeggiante l'arrivo dei saldi, per me era uguale...
Detto questo mi sono imbarcata nell'impresa - ardua - di riprodurre tramite stampo su carta, tale ciondolo. La pressa ha fatto il suo dovere, al resto ci hanno pensato San Bisturi e Santa Pazienza. Il risultato del lavoro è questo qui di seguito:

Fatima's Hand | carta, orone | paper pendant, paper, faux gold leaf

Questo è lo scatto migliore di una serie orrenda causa brutto tempo e la mia faccia è causata da Cocò che, immediatamente oltre il vetro, stava cercando di buttare giù dal davanzale la fila di vasetti con i bulbi. Ero immobilizzata dall'autoscatto ma pronta a schizzare fuori per acchiappare la bestiaccia prima che facesse scempio degli amati bulbi.
In questi scatti qui sotto si può veder meglio il lavoro di intaglio e l'orribile effetto panino causato dalla sovrapposizione di troppi strati di cartoncino.
Fatima's Hand | carta, orone | paper pendant, paper, faux gold leaf
Rispetto alla dima di metallo (questa) che ho usato come punzone, ho eliminato qualche particolare e aggiunto qualche raccordo, ma sostanzialmente è la stessa.
Quindi tutto bene tutto a posto. Quasi. Incuriosita dal commento di Valentina di Padma Jewels Bazar, ho cercato meglio in rete il significato di questo simbolo e sono rimasta abbastanza perplessa.
Lo conoscevo come simbolo di protezione, diffuso in tutto il Medio Oriente fin anche in Africa settentrionale e in Turchia. Un po' tipo la medaglietta di SanQualcuno che regalano i cattolici.
Il concetto di protezione è corretto, quello che mi inquieta è la genesi del simbolo... per Wikipedia le cose sono andate così:

La Mano di Fatima o Mano di Miriam (anche nota come Khamsa (arabo: ﺧﻤﺴـة‎, "cinque") è un amuleto ... delle religioni musulmana ed ebraica, molto diffuso nel Vicino e Medio Oriente, e nell'Africa settentrionale.
Per i musulmani vale la tradizione secondo la quale Fatima, figlia del profeta Maometto, mentre preparava la cena, avrebbe assistito al ritorno del marito con una concubina; ingelosita da ciò, per errore mise la propria mano nell'acqua bollente, senza tuttavia avvertire dolore. Per i credenti musulmani rappresenta dunque il simbolo della serietà e dell'autocontrollo.


Come interpretare questa storia? Hai alzato gli occhi dai fornelli e hai visto quello che non dovevi vedere? Però non ti sei fatta nulla in modo da poter continuare a servire il marito fedifrago... Più che simbolo di protezione - dall'acqua bollente -, mi sembra il simbolo dell'omertà sui tradimenti coniugali.

In età moderna l'immagine è stata utilizzata per indicare gli spazi adibiti alle donne, e più in genere come oggetto apotropaico, costituito da una mano colorata ... recante ... al centro un occhio (quest'ultimo da collegarsi a un altro simbolo para-religioso islamico, l'occhio di Allah).

Traduzione: Statti accorta che il dio ti protegge ma ti tiene d'occhio. Soprattutto se entri nella toilette senza la Khamsa sulla porta.

Da un punto di vista antropologico-religioso, la mano è collegabile alle basi stesse del credo islamico: le cinque dita della mano ricordano infatti i cinque pilastri dell'Islam della fede. Per l'Islam popolare, la Mano rappresenta tuttavia più che altro un rimedio infallibile contro il malocchio e gli influssi negativi in genere.

Uh, to' ma guarda un po'. Era una roba popolare. E chi l'avrebbe mai detto?

Per gli ebrei, Hamsa si chiama anche "mano di Miriam", sorella di Mosè ed Aronne. Cinque (hamesh in ebraico) rappresenta i cinque libri della Torah. Simboleggia anche la quinta lettera dell'alfabeto "Heh", che rappresenta uno dei sacri nomi di Dio.

Ecco, per la religione ebraica Miriam manco si merita una storia tutta sua, basta il fatto che sia sorella di due maschi.

Bòn insomma, io l'ho trovato un filino inquietante.

sabato 5 gennaio 2013

L'Arabesque continua...

E si tinge di moresco, di decoro persiano, di disegno islamico. Non ho resistito e ho fatto gli scatti "ambientati" sulle pagine di un volume di decorazione, ereditato da una prozia pittrice d'altri tempi, nata l'ultimo anno del 1800 e morta l'ultimo anno del 1900. Morta con il pennello in mano, s'avesse retto qualche altro mese si sarebbe fatta 100 anni di vita, attraversando 3 secoli di storia. In effetti faceva una certa impressione leggere la sua data di nascita sulla Carta d'Identità... 1899.
Di lei uso ancora i libri, le decine e decine di pennelli, alcuni colori ad olio ed il cavalletto da pittore datato 1913, oltre alle tavolozze, alle valigette di legno per i colori, ai pennini. Insomma tutto il corredo da pittore che si può accumulare in quasi un secolo.
Il libro che ho usato come sfondo è una storia della decorazione, "Les styles de l'ornement" di Alexander Speltz, stampato dalla Hoelpi a Milano in prima edizione del 1880.
Molto interessante ed utile, a chi sfizia può acquistarlo qui in versione cartacea del 1930 oppure qui su Amazon in versione cartacea ristampata oppure in versione Kindle.
Io mi tengo la mia copia, per quanto malmessa, anche solo per tutti gli appunti e le annotazioni messe a bordo pagina dalla prozia grafomane. Deliziose e divertenti!
Il pendente è ricavato da una dima decisamente più moderna, ma non per questo meno affascinante, cartoncino grezzo nero e orone melange, il tutto da appendere con un cordoncino in scamosciato nero.

Arabesque_Moorish | pendente in cartoncino, orone melange | paper pendant, faux gold leaf

Arabesque_Moorish | pendente in cartoncino, orone melange | paper pendant, faux gold leaf

Oggi ho fatto la mia solita puntata del sabato mattina in giro per bancarelle e ho preso un bel po' di pezzi da usare sia come fustelle che come punzoni... mi metto sotto torchio e vediamo che ne esce!
Buon weekend!

PS. Civetta... sto lavorando sulla mano... ti stupirò! ;)

giovedì 3 gennaio 2013

Anno nuovo Collezione nuova! Arabesque

No, non stavo perdendo tempo, stavo aspettando una giornata di sole per poter fare qualche foto delle "cose nate a cavallo degli anni". Anni 2012/2013.
Il '13 inizia bene, inizia così bene che è iniziata pure una nuova collezione di Paper Leaf, Arabesque. Megalomane? No, più che altro è che mi piace dare un minimo di ordine al caos in cui sguazzo normalmente. Mi diverte dare nomi alle cose e raggrupparle in famiglie più o meno allargate. Psicosi? Può essere, ma a volte è utile. Soprattutto quando cerchi i files o gli scatti fotografici.
Ad onor del vero, per me l'anno inizia a settembre, non a gennaio, quindi questo è solo il periodo dell'anno "freddo e con i parenti" e il flusso creativo continua imperturbato come a marzo o a novembre. Quest'anno però a Natale è arrivato un dono inaspettato... un regalo dalla cantina!!!
Ma andiamo con ordine inverso, prima il risultato e poi la spiegazione.
La nuova collezione, Arabesque dicevamo, ha radici vecchie e lunghe che si srotolavano nella mia mente da un'annetto e passa, ma ogni tentativo era naufragato per ragioni tecnico-scientifiche, ossia riuscire a fare due pezzi molto complessi ed uguali. Ma non complessi miciomicio all'acqua di rose, no! Davvero complicati... arabeschi per l'appunto. Tipo questi:

Desert Rose | orecchini in cartoncino nero, orone | handmade paper earrings, black paper, faux gold leaf

Il concetto è lo stesso della spilla SunriseInTheGrass, ma il disegno è più complesso e gli spessori degli steli decisamente più sottili. Farne due e farli uguali? Quasi impossibile. Quasi.

Desert Rose | orecchini in cartoncino nero, orone | handmade paper earrings, black paper, faux gold leaf
Le dimensioni sono ancora abbondanti ma gradevoli, la chiusura a perno accorcia un po' le lunghezze eccessive, tutto sommato così soddisfatta da dare dignità di collezione a questa costola della già numerosissima collezione The Golden Age. Per ora la micro collezione Arabesque, conta 6 pezzi, anzi 7, tutti un po' confusi (c'è qualcosa di celtico, qualcosa di moderno, qualcosa di persiano e pure qualcosa di scozzese) ma tutti accumunati dal disegno sottile e complesso su fondo oro.

Il trucco c'è, almeno parziale, diciamo che è un semi-fatto a mano. E qui scatta la spiegazione del "regalo dalla cantina". Bisogna avere un babbo ingegnere ingegnoso che utilizza e customizza qualsiasi cosa, della cantine paterne quali miniere di stupore e tesori e la sopraccitata capacità nell'osservare le cose senza preconcetti. Aggiungiamo una pressa per uva, un po' di tempo, curiosità, aiutanti felini, tentativi falliti e maledizioni relative ed otterremo ciò che vogliamo. Questo:


Capito tutto no? Eh? In realtà la pressa per uva-customizzata mi serve per stampare qualche lastrina in linoleum che non riesco più a schiacciare con forza per sopravvenuti dolori articolari (l'età signora mia! sapesse!), ma mi servirà anche per embossare la carta, fustellare e punzonare.
Arabo? No, Arabesque! ;)