mercoledì 26 febbraio 2014

Anticipo di primavera - Sakura Flowers

Cadono i fiori di ciliegio
sugli specchi d’acqua della risaia:
stelle, al chiarore di una notte senza luna


Aiku - Yosa Buson (1715-1783)

In Giappone, il fiore di ciliegio (sakura) è il fiore nazionale non ufficiale, rappresenta la caducità con la sua fioritura di pochi giorni. Ma il fiore di ciliegio è anche legato al Bushidō, l’ideale cavalleresco del guerriero (Bushi) giapponese. Il sakura incarna e simboleggia le qualità del samurai: la purezza, la lealtà, l’onestà, il coraggio. Come il fiore di ciliegio, effimero e fragile, nel pieno del suo splendore muore lasciando il ramo, così il samurai, nel nome dei principi in cui crede, è pronto a lasciare la propria vita in battaglia.

Loro, gli orecchini di carta Sakura, sono decisamente meno pretenziosi. Rappresentano solo degli orecchini di carta, di dimensioni contenute, con un garbato disegno ad acrilico ed una perla di corallo rosa intagliata con motivo floreale. Niente caducità/morte in battaglia/sbudellamenti rituali.

Sakura flowers | handpainted paper earrings with carved coral beads

Il motivo floreale è preso dal design per stampa di una bordura. Edizioni Dover. Vintage, aggiungo io, perchè l'edizione in mio possesso (questa) non è più edita dalla Dover.

Sakura flowers | handpainted paper earrings with carved coral beads

sabato 22 febbraio 2014

Speciale Scrapbooking 02 - Gli Speciali di Casa Creativa & Paper Leaf

Un DIY insolito per Paper Leaf. Niente orecchini, anelli o monili di sorta. Niente protettivi e pennelli.
Solo carta(e) e lama.
Ogni volta che Casa Creativa mi coinvolge in una collaborazione, per me è una piccola - piacevolissima - sfida con me stessa. La sfida consiste nel pensare e realizzare qualcosa che rappresenti Paper Leaf ma al contempo sia realizzabile da quasi tutti. Non amo i Tutorial così complessi da non essere fattibili, o quelli che presuppongono materiali o strumenti costosi o di difficile reperibilità o ancora quelli lacunosi o con foto esplicative fatte male.
Mi renderebbe davvero felice far passare l'idea che si possano realizzare cose belle, con materiali semplici e poco costosi perchè - secondo me - è l'idea che fa la differenza!
Non è che usando materiali costosi o stumenti particolari realizzarai PER FORZA cose belle, è possibile creare con quello che abbiamo in casa, bisogna solo:
• pensare
• progettare
• SEMPLIFICARE
• realizzare

Perchè semplificare è così importante? Perchè togliendo si arriva all'essenza delle cose e si arriva alla "nuda verità" delle forme. Lo diceva anche Bruno Munari, uno dei massimi protagonisti dell'arte, del design e della grafica del '900: "Complicare è facile, semplificare è difficile".
Nel mio piccolissimo, cerco sempre di rispettare questa norma e cercare nell'essenzialità l'eleganza e l'essenza delle cose. La lampada Katazome mi è sembrata perfetta!
E' di carta, è semplice da realizzare, ha un design essenziale e rivela la sua vera bellezza solo quando è accesa.

Speciale Scrapbooking 2 | Lampada Katazome | Paper Leaf 
A Febbraio in edicola! Con tanti altri contenuti, tutorial, spunti ed idee!

Speciale Scrapbooking 2 | Lampada Katazome | Paper Leaf

giovedì 20 febbraio 2014

Birds_02 | Hummingbird

Mini uccelli per maxi orecchini, quando le dimensioni s'incontrano! Prendendo la specie di colibrì più piccola, il colibrì di Elena o Mellisuga helenae, abbiamo quasi un rapporto di 1:1 con gli orecchini qui sotto. Considerato l'uccello più piccolo del mondo, i maschi misurano in media 5,5 cm e pesano 1,95 g, mentre le femmine raggiungono 6,12 cm e un peso di 2,6 g. L'apertura alare media è di 3,25 cm.
Gli orecchini di carta Hummingbird si fanno 5 cm di diametro e 4 grammi l'uno. Quasi dei giganti!
Inoltre, benchè siano per ora pezzi unici,  non sono in via d'estinzione... come invece lo sono i colibrì di Elena.

Hummingbird | paper cut earrings with metal leaf

Ho lasciato molto fondo dorato, senza inserire altri elementi ad esclusione del colibrì, sia per renderli molto luminosi, sia per lasciare un senso di aerea leggerezza, quasi a ricordare il peso ridicolo di questi uccelli. Il gioco con il disco dorato richiama anche la zona di habitat dei mini pennuti, la fascia tropicale e subtropicale del Centro America, Messico meridionale e isole del Golfo.

lunedì 17 febbraio 2014

Calligrafia e nuovi progetti

Premessa: quando si parla di calligrafia (dal greco καλòς calòs "bello" e γραφία graphìa "scrittura"), si parla di scrittura ornamentale. Il termine calligrafia contiene già il concetto di bello, sicchè ogni volta che qualcuno/a recita la seguente frase: "che bella calligrafia", a me scatta l'attacco epilettico, il quale, risveglia la mia terza personalità (quella della maestrina dalla penna rossa) ed inizio a puntualizzare sul corretto uso del termine fino al totale sfinimento del pronunciatore di frase errata. Sicchè l'argomento risulta spinoso! :D
A parte le mie personalissime fissazioni, l'argomento calligrafia si sta rivelando un trend, soprattutto in accoppiata con il supporto ardesia nera o pietra di Lavagna che dir si voglia. Dopo il restyling dell'anticucina, ho continuato a scribacchiare frasi tonte con svolazzi ed alternanza di font, prima a pennello poi a pennino per una questione di dimensioni. Metà di pennini "antichi" ossia risalenti agli anni dell'IED erano preda di ruggine, l'altra metà era inservibile perchè mal conservati. Ne avevo un po' in acciaio tra quelli lasciati dalla zia pittrice, che a dispetto della vera antichità, si sono rivelati ancora perfettamente funzionanti. Scrivere con la penna stilografica è una passeggiata di salute rispetto a scrivere con il pennino e scrivere con il pennino calligrafico è ancora meno divertente. Ma una volta presa la mano e visti i primi risultati la cosa si fa entusiasmente! Almeno per me... mi diverto così.
Tra pennello sottile, pennini e biacca, ho sperimentato un po' su formati diversi e più piccoli, su carta e cartoncino, prima di provare a realizzare qualcosa di più finito e concreto. E, decisamente importante, a tirar giù delle frasi degne di questo nome. Rubacchiato al Sig. Shakespeare ad al Sig. Anonimo, ma non penso ne avranno a male.

Calligraphy | Love All | Gouache Paint
Ugnuno in un formato diverso, dal più piccino di 18x24 cm al medio di 21x30cm al più grande di 40x30cm sono tutti montati su cornice laccata bianca con vetro-non-vetro anti riflesso. Mi piace l'alternanza bianco/nero/bianco.

giovedì 13 febbraio 2014

Birds_01 | Una Rondine Non Fa Primavera

L'acquisto della light box è stato provvidenziale... a far tornare il sole! Ahahaha!!!
Un po' come l'accensione della sigaretta alla fermata del bus o similaria. Vabbè, fatto sta che a due giorni dalla consegna della suddetta light box, le nuvole si sono diradate ed il sole ha finalmente deciso di farsi vedere.
Ok, ho ripiegato il set ed ho scattato al naturale, come il tonno.

Già visti, i Una Rondine Non Fa Primavera sono i primi della mini collezione Arabesque Linear, sottocategoria Birds. Per ora pennuti, poi si vedrà dove andranno a parare le lame.

Una Rondine non fa primavera | orecchini di carta ed orone | One Swallow does not make a summer | paper and imitation gold earrings

Bei pandelloni, essi misurano in diametro 5cm, e sulla stessa misura/forma si svilupperà l'intera mini collezione. Sì, certo che ci saranno delle eccezioni, sennò che diavolo di regola sarebbe?

Una Rondine non fa primavera | orecchini di carta ed orone | One Swallow does not make a summer | paper and imitation gold earrings
Niente pietre, niente perle, la sola nuda bellezza della carta intagliata. Be' sì... protetta e verniciata.

martedì 11 febbraio 2014

L'acquisto causa pioggia

Non è un gommone, ne' un deumidificatore, ne' delle galosce (anche se in effetti...), ne' tantomeno un ombrello. Dopo 15 giorni di - quasi - ininterrotta pioggia mi si sta annacquando il cervello, il che è il male minore visto quello che sta accadendo a questa povera penisola sfregiata e violata da asfalto e cemento a sproposito. Qui nella capitale (minuscola, sì sì) le strade asfaltate sono un ricordo dei tempi che furono, quando - si dice - al posto delle buche c'erano strade percorribili, marciapiedi passeggiabili, giardini e parchi pubblici fruibili anche senza canoa. Mai ci fu un Gennaio/Febbraio così zuppo, buio, tristo ed umido!
ll tasso di umidità è talmente alto che per gli ultimi pezzi creati ho dovuto asciugare la vernice protettiva con il phon. Ovvio che in queste condizione sperare di fare qualche foto usando la luce naturale è pura utopia e per me che detesto scattare con luce artificiale è una disdetta.
L'alternativa è l'attesa che ci sia la luce giusta ma visto l'andazzo potrei aspettare fino a giugno. Impossibile.
Alla fine ho ceduto al fascino di Amazon ed ho comprato Lui: il set fotografico. Richiudibile, trasportabile, con 4 fondali di colori diversi, 2 faretti e stand per macchinetta fotografica. Un cubo di 60x60cm con le pareti ad effetto diffusore. Lui è la versione semi-seria di uno artigianale che mi ero costruita con una scatola cubica e dei fogli pesanti di carta da ricalco, povero... morì per combustione alogena.

Light Box Set aperto ed illuminato con i faretti a lutto
 Allora, sono ancora in fase sperimentativa sia per il set, sia per l'ambientazione, sia per il bilanciamento del bianco che mi sta dando parecchi grattacapi. Per ora posso dire che:
• i faretti forniti sono paragonabili a dei lumini mortuari e vanno integrati con altra fonte luminosa
• i fondi forniti vanno stirati alla perfezione perchè ogni piega diventa visibilissima nello scatto
• non è possibile creare grandi scatti ambientati a causa delle dimensioni stesse del set
• i faretti non li si può tenere accesi a lungo, pena lo scioglimento
• il tutto, richiuso, è comodo e trasportabile/riponibile

martedì 4 febbraio 2014

Collane! Collane! Collane!

Poche chiacchiere che qui bisogna iniziare la produzione 2014! Togliamoci di torno gli ultimi pezzi così mi posso dedicare alle nuove creazioni.
In realtà gli esperimenti si stanno susseguendo con un certo tasso d'errore che mi sta facendo desistere da alcune strade intraprese... posso dichiarare aperta/chiusa a stretto giro la sperimentazione con la decorazione svedese, altrettanto rapidamente è naufragata quella su carta da ricalco (io la chiamo carta da ingegnere. Perchè? Bho...) e non metterò più mano alla mascherina liquida a pennello.
Questi due ultimi - forse - pezzi targati 2013 sono stranamente collane. Stranamente perchè di collane ne ho sempre fatte poche ed invece sul finire dell'anno ne ho sfornate parecchie, di dimensioni, forme e fogge differenti. Stranamente perchè le collane mi garbano poco poco poco avendoci io un decolletè miserrimo ed un collo secco e tristo che l'uso di collane non maschera ma anzi evidenzia. Senza contare che - come per l'orlo dei pantaloni - anche alle collane devo farci la cura accorciante, sennò me le ritrovo a metà pancia non avendo nulla su cui farle fermare. Esse precipitano nel baratro dell'assenza...
Da queste tristissime considerazioni nascono, nell'ordine, la collana a misura multipla Intissar e quella a girocollostrettoecorto Desert Rose.

Intissar - la trionfante - s'è gia fatta i suoi giri in giro anche prima di Natale, su Artsign Explosion, su FB, su Blomming, etc. La Trionfante perchè che nome dargli ad una bestiona da quasi 9cm di diametro? Misura XXL, cascata di mezzi cristalli tanto per rimanere sul discreto e sbrilluccichio della doratura che scappa da tutte le parti. Un centrino da nonna dark. :D

Intissar | Pendente in cartoncino di cotone, orone e mezzi cristalli | Pendant cut out cotton cardboard, imitation gold and faceted glass beads

Quasi un mese a capire come appenderla. Catena sottile no, catena grossa no, catena ricoperta di tessuto peggio che mai... alla fine l'illuminazione! Il nastro il lycra!!! Così la misura non è fissa e va bene per tutti i colli, la chiusura a fiocco rimane morbida e il nastro fluido contrasta bene con le forme piatte del pendente e quelle spigolose dei mezzi cristalli.

sabato 1 febbraio 2014

6a tappa: Persia | Blue shards

La Persia alla fine è arrivata, con tutte le sue suggestioni ed atmosfere evocative da Mille ed una Notte, avventure, amori e odore di spezie.
La Persia come territorio stilistico è enorme sia in termini di spazio che di tempo, più o meno va dall'India alla Turchia per circa 1.200 anni (dalla dinastia Omayyade a quella Pahlavi), quindi me la ritroverò spesso tra i piedi. Senza contare che buona parte della mia produzione saccheggia a piene mani dal mondo arabo/musulmano in genere, sicchè, insomma vecchi amici!
A peggiorare le cose - se fosse possibile - la scoperta di una board di Pinterest. Questa:
http://www.pinterest.com/janinecreates/persia/
Subito seguita ed innamorata, tanto che vorremmo prima o poi mettere in cantiere un viaggio in Iran. Per me sarebbe una prima volta, mentre per fidanzo sarebbe un ritorno all'infanzia, visto che ci passò qualche tempo per il lavoro del babbo. A me attira da morire... prima del Giappone e dopo qualche capitale europea ci scappa!

Ma non divaghiamo, anzi, stringiamo tutte queste chiacchiere in qualcosa di concreto e fattivo! 6a tappa: Persia. Sottotitolo Blue shards.
Perchè blu? Perchè è un colore molto usato nell'Islam e richiama immediatamente l'immagine della  ceramica Iznik (http://en.wikipedia.org/wiki/%C4%B0znik_pottery).
E per fare prima... due orecchini invece di uno solo! I Broken Persia che giocano - pesantemente - sul concetto di coccio rotto. Irregolari e differenti come forma, volevano essere interpretati proprio come "frammenti" di una mattonella o di un coccio decorato.
I Little Persia sono invece più delicati e garbati e si basano sulla riproduzione di una mattonella vista e fotografata al BMuseum.

Broken Persia + Little Persia | handpainted paper earrings