giovedì 30 gennaio 2014

All you need is...

Love&Coffee!!!
Di prima mattina direi 85% coffee e 15% love che senza quei 2/3 tazzoni di Nescafè, neanche ricordo come mi chiamo... E' vero che sono una bestiaccia mattiniera ma ho bisogno di almeno 500ml di caffeina solubile prima di prendere possesso delle facoltà mentali base (tipo chi sono, dove sono e soprattutto perchè sono).
Sicchè la cucina è il luogo d'elezione dei miei risvegli... per di più la nostra attuale cucina è una delle più belle che mi sia capitato di abitare. Medio piccola, ha una sorta di anticucina che fa da collegamento tra la zona operativa ed il salone, il che la rende una zona franca, ibrida, ne' stanza ne' cucina. In più ha un finestrone orizzontale che affaccia sul balcone e per tutta la mattina fino al primo pomeriggio è inondata di sole. Informale e conviviale è la zona dell'aperitivo con gli amici mentre noi si cucina, la stanza preferita dalle gatte (sole+sedie), il luogo dove le mie mega colazioni si fondono con la progettazione... basta fare sul tavolo uno spazio sufficiente ad un blocco da disegno, tra i biscotti e le tazze!
Con la casa fresca di ristrutturazione, aveva le pareti bianche come nel resto degli ambienti. Che fai, la lasci bianca?? Noooooo... Rettangolone grigio ad incorniciare il tavolo, grigio caldo che riprenda il vinile effetto parquet country a terra. Poi il rettangolo grigio c'è venuto a noia e prendendo ispirazione dai coffee londinesi m'è venuta l'idea di fare una calligrafia. San Pinterest m'ha fatto la grazia di 33,6 mega di materiali iconografici e mi sono messa al lavoro! Prima su carta poi su muro.
Resta di stucco è un barbatrucco! E' cambiato pure il gatto... :D

Faux Chalk Calligraphy | Cocò&Mimì

martedì 28 gennaio 2014

Liberty redesigned

Ovvero la zona dei villini... In molte città soffocate dal cemento armato, tanto in voga dal dopoguerra ad oggi, rimangono piccole oasi di architettura a misura d'uomo. Microcosmi di tempo fermo mentre tutt'intorno il traffico impazza, sono angoli silenziosi, difesi e tutelati dagli abitanti come ultimo baluardo al caos metropolitano.
Isole inizio '900 formate da arcipelaghi di villini liberty, ognuno con il suo piccolo giardino con le aiuole bordate di mattoni muschiati. Case vendute a peso d'oro, sono ormai appannaggio di pochi ed a meno di ereditarle, acquistarle è quasi impossibile. Qualcuna ha avuto tristi destini... acquistata dal cafone con SUV annesso, s'è vista il giardino cementato per poter accogliere la bestia cromata ipercostosa.
Qui a Roma ce ne sono parecchie di isole così, il quartiere Coppedè (con gli appartamenti sventrati e ridotti ad uffici con le luci al neon), Villa Ximenes nel quartiere Italia (con la facciata deturpata da un'orrendo affresco religioso), la zona detta appunto "I Villini" a due passi da via Veneto (acquisita da UniCredit e rimessa sul mercato ad uso residenziale, di rappresentanza e d'ufficio), Città Giardino di Montesacro vecchio (molti villini sono di proprietà religiosa e quindi avulsi da qualsiasi vincolo storico-architettonico)*, la "Piccola Londra" di Via Flaminia.
Nonostante il massacro qualcosa del vecchio fascino ancora resiste e quando capita di passarci si rimane sorpresi dall'immediata sensazione che "qualcosa è cambiato". Il silenzio, qualche cinguettio, l'aria per qualche centinaio di metri smette di sapere di smog e se si riesce a smettere di correre si possono godere le bellezze dei cancelli in ferro battuto, la grazia decadente dei giardini e l'eclettismo delle costruzioni.
Non amo follemente il Liberty, men che meno quello francese tutto femmine capellute e fiori mutanti, sono più per lo Jugendstil austrotedesco o l'Arts and Craft inglese con meno fronzoli e più attenzione per la linea grafica, ma devo ammettere che alcuni aspetti di quel periodo affascinano anche me. L'attenzione per l'elemento vegetale, i soggetti insoliti come insetti o animali marini, la passione per il grottesco ingentilito dalla linea sinuosa. Tutti elementi che nei suddetti villini si ritrovano, complice anche la necessità di creare abitazioni fruibili e non poster di gasoline (odio sommamente Jules Chéret quanto amo Leonetto Cappiello).
Tutta questa lunghissima manfrina solo per dire che ogni tanto - ma solo ogni tanto - un pezzo "liberty" scappa pure a me. Oh, nessuno è perfetto!

Ella è la collana DragonFly in purissimo cartoncino di cotone Murano Cotton Paper e foglia metallica oro. Due gocce sfaccettate in mezzo cristallo di Boemia ed una perla barocca completano il pendente insettiforme. Ad onor del vero il disegno NON è proprio proprio liberty, ma rivisto&corretto per necessità d'intaglio. Ci ho litigato mica poco su quelle alucce malefiche, su quei fili lunghissimi e sottili che hanno la tendenza a strapparsi sul più bello, con corollario d'imprecazioni e maledizioni.

Dragonfly | Pendente in cartoncino di cotone, orone, perla barocca e mezzi cristalli a goccia | Pendant cut out cotton cardboard, imitation gold, pearl and faceted glass drops

domenica 26 gennaio 2014

Esercizi di stile: Fenici in salsa agrodolce

Per la serie: anche gli animali mitologici possono essere pop.
E non solo pop, secondo me la nonna di questi due pennuti se la dev'essere spassata con l'aquila imperiale russa... qualche somiglianza c'è! Finchè era a livello di disegno esprimeva tutta la sua cinesità, ma al primo passaggio di oro ducato (quello che negli scatti sembra giallo) ecco sbucare Zio Vanja! Argh!!!
Tutta colpa mia, per una volta che volevo seguire le indicazioni corrette per dipingere una fenice e non fare di testa mia! Secondo le fonti tale pennuto dovrebbe avere: una testa con grandi occhi allungati e un becco a punta leggermente curvo, un piumaggio colorato con i cinque colori: il blu all'amicizia, il giallo all'onestà, il rosso alla saggezza, il bianco alla fedeltà, il nero alla carità.
Insomma un tacchino daltonico vestito a festa. Questo è ciò che sono i Phoenix.

Porcelain Phoenix | orecchini in carta dipinta a mano e perla in howlite | handpainted paper earrings with carved howlite beads

Forma e gioco a due + perla è tal quale a quello che avevo sperimentato con i Chinoiserie, ma qui si va sul pesante. Dimensioni abbondanti per abbracciare una porzione decente di disegno.

giovedì 23 gennaio 2014

Morning, l'alba di un nuovo inizio?

Sono un diesel, a carburazione lenta, ho bisogno dei miei tempi - luuunnngghhhiiii - ma una volta partita, macino chilometri senza tante chiacchiere. Imboccata una strada cerco di percorrerla tutta, a meno di ostacoli eccessivi od inutili o evidenti errori di orientamento.
Il viale Arabesque è stato "passeggiato" in lungo ed in largo, avendo una topografia ampia e generosa con parecchie traverse e scorci interessanti, le esplorazioni non sono ancora esaurite... ma forse si sta aprendo un nuovo passaggio, una deviazione per lavori in corso.
La deviazione è squisitamente mentale visto che la tecnica è sempre la stessa di tutti gli Arabesque passati, ma l'dea di abbandonare un po' le linee arzigogolate a favore di qualcosa di più "basic" mi fa gola.
Sia per una questione prettamente tecnica, sia per un'altra solamente estetica: tornare a ricercare la linea più che la complessità, l'essenzialità, senza rinunciare all'opulenza del nero/oro.

Morning sono i primi di una lunga - spero - serie, improntata su questa evoluzione degli Arabesque. Già pubblicati su FB, già presentati su Blomming, meritavano a mio avviso una spiegazione un po' più ampia. Magari quando li riguarderò fra qualche tempo, mi verrà un colpo! :D

Morning | Orecchini in carta intagliata e dorata | Cut out paper earrings whit faux gold leaf

A ben guardare, qualche incursione verso un Arabesque lineare (che controsenso in termini!) c'era già stata con gli esperimenti Mnemosine e Net, ma forse i tempi non erano ancora maturi o, più semplicemente, le linee abbondanti ed eccessive degli Arabesque erano di gran lunga più suadenti e divertenti da esplorare.

lunedì 20 gennaio 2014

Wedding paper Wreath • Speciale Mi Sposo!

Pensavate che con la carta ci facessi solo gli orecchini eh???
E invece no, ci faccio un sacco di altre cose. Ad esempio l'accumulo, la catalogo, la colleziono, la amo e la uso per realizzare di tutto un po'. L'importante è che siano "fuori dal comune" nel senso di poco probabili o poco prevedibili.
Quando la redazione di "Casa da Sogno" mi ha contattata per realizzare un DIY per lo speciale Mi Sposo! sono rimasta a pensarci un bel po'... che cosa proporre? Qualcosa di originale, realizzabile facilmente e che fosse in linea sia con la filosofia Paper Leaf sia con la linea editoriale. Insomma un matrimonio d'amore!
La ghirlanda in carta mi è sembrata perfetta, con quel gusto nordico per le cose minimali, ma fresco e classico insieme con il tocco romantico e vezzoso dell'enorme cuore rosso al centro!

Wedding paper wreath | Speciale Mi Sposo!

Perfetta come decorazione da appendere dietro le sedute degli sposi, ma anche come decorazione sulla porta del nido d'amore. Basta un chiodino (è leggerissima, basta una puntina da disegno a tenerla su) o meglio un nastro per renderla ancora più decorativa e poterla applicare dove vogliamo... sullo schienale delle sedute, come decorazione da parete dietro gli sposi, come "segnaposto" sul tavolo d'onore... insomma l'unico limite è fantasia e l'allestimento scelto.



In più, essendo tutta in carta, non si corre il rischio di vederla appassire e seccare. Basta una delicata passata con un panno antistatico (nel verso delle foglie e non "contropelo") per togliere la polvere e farla "rifiorire".
Il DIY è davvero semplice, un po' lunghetto come tempi, ma cos'è l'amore senza pazienza?

venerdì 17 gennaio 2014

Spirali e dintorni

"Una spirale, in matematica, è una curva che si avvolge attorno a un determinato punto centrale o asse, avvicinandosi o allontanandosi progressivamente, a seconda di come si percorre la curva." (fonte: Wikipedia)

Per me è la forma base del 99% degli scarabocchi che produco giornalmente. Al telefono, quando sono sovrappensiero, quando mi coglie la sindrome del foglio bianco ed aspetto che qualche idea mostri segni di vita. Decorativa e facile da disegnare, diventa quasi un incubo da tagliare e/o incidere perchè riuscire a creare linee fluide con una lama è molto difficile. A parte quando trovi una fustella che ti facilita il lavoro!
Gli StarSwirl vengono fuori da una decorazione natalizia in latta, il cui bordo inferiore è vagamente tagliente e quindi perfetto per essere trasformato in una fustella-fai-da-te. Usata tipo formina ed infilata nella fantastica "pressa per uva customizzata" funziona alla perfezione per pre-tagliare il pendente. Dal momento che una sola faccia ha il bordo tagliente, i pendenti hanno il disegno identico e non speculare come piace a me, ma, insomma, me ne faccio una ragione.
Festaioli e luminosi pensavo avrebbero riscosso grandi successi a Natale, invece sono stati snobbati alla grande! Ahahaha!!! Magari verrà fuori che sono primaverili...
Li potrei ribattezzare Falling stars

StarSwirl | orecchini in cartoncino intagliato e doratura | Paper cut out earrings with faux golden leaf 

martedì 14 gennaio 2014

5a tappa: India | Wooden Block Printing

Avete presente i timbri per stoffa indiani? Quelli di legno pesante, intagliati a mano, con motivi singoli o continui (seamless per dirla meglio) tipicamente indiani... fiori, elefanti e paisley. Digitate < indian wooden block > su SanGoogle Immagini e scoprirete un mondo di meraviglie legnose! Design antico ed immutabile che abita anche nelle nostre case, anche a nostra insaputa. Alzi la mano chi non ha mai avuto un telo copri-divano stampato a mano o una borsa di cotone un po' hippy con i pavoni lungo il bordo.
Da piccola l'aria che si respirava in casa era alternativa/di sinistra/peace&love, ma erano gli anni '70 ed era abbastanza normale avere bastoncini di sandalo da bruciare in casa ed andare in vacanza in Jugoslavia indossando infradito ammazza-caviglie (questi). Teli di cotone, portafogli, gioielli in argento basso, scatole di legno, bruciaincenso, borse, borse, borse, sacche di tela, gonnelloni da figlia dei fiori... c'ho tutto! L'unica cosa che non ho mai avuto sono proprio gli stampi di legno per la stoffa. Ironia...
Provare a replicare il cut out del legno con la carta è fuori discussione, non mi passa neanche per l'anticamera del cervello ed a buon bisogno non varrebbe neanche l'impresa di scavare diversi strati di carta per avere qualcosa che assomiglia a legno inciso. Molto meglio imitare il risultato finale, ossia la stampa! Impresa tirata un po' per i capelli, questa di far rientrare a forza questo esperimento nella collezione Porcelain. Però fa rima e ci sta bene, il risultato mi piace e sembra quasi stoffa incollata su di una base sagomata.
Ci sarebbe stato bene qualche colore fuori registro, ma la Signorina Precisini con cui condivido il cervello non me lo ha permesso. La sagomatura è la stessa che ho utilizzato per i Malaysia Batik, abbastanza grande ma sempre portabilissima, con l'aggiunta di due gocce lunghe in agata blu che sdramatizzano un po' la larghezza dei pendenti.

WoodenBlock | orecchini in carta dipinta a mano e goccia in agata blu | handpainted paper earrings with faceted drop agate

sabato 11 gennaio 2014

A volte ritornano... Arabesque are back!

Impossibile resistere al fascino pericoloso delle lame. E infatti non resisto! O meglio, non ho resistito, visto che nella prima metà di dicembre ho tagliuzzato qualche etto di cartoncino nero.
Goemon Ishikawa XIII... mi fai un baffo!
Complici le millemila cose da fare, mi sono un po' fatta prendere la mano ed i pezzi finiti prima di Natale sono un po' ultra. Ultragrandi, ultralunghi, ultra-qualcosa. Poi s'è infilata di mezzo pure Porcelain che voleva arrivare in India, ma in fase di progettazione Arabesque è tornato prepotentemente in testa alla classifica e sono venuti fuori dei pezzi strani, un po' India nel design e nelle pietre, ma molto poco nei colori. Nero/oro non è proprio proprio un binomio che fa venire in mente l'India, come dire.
Per i primi il disegno Paisley ci stava tutto, è assolutamente il design più indiano in assoluto nell'immaginario europeo. Anche se in realtà la forma è di origine persiana (Boteh Jegheh) ed appare intorno al III sec. a.C.*, poi arriva in India portato dallo zoroastrismo e da lì arriva in Inghilterra durante il periodo coloniale attraverso gli apprezzatissimi scialle prodotti in Kashmir.
La domanda supera l'offerta e gli scialle iniziano ad essere prodotti in serie ed a basso costo dalle industrie manifatturiere inglesi di Edimburgo e Norwich, in particolare da quelle della città di Paisley. Grazie alla diffusione a basso costo delle imitazioni tessili, il motivo boteh diventa il motivo paisley e con questo nome viene conosciuto nel resto d'Europa. In Italia viene anche chiamato disegno cachemire ed ebbe un orrendo revaival negli anni '80 del secolo scorso. Scavate negli armadi, troverete di sicuro qualche improbabile cravatta a testimonianza del periodo!

Paisley | Orecchini in carta intagliata e dorata con goccia in mezzo cristallo | Cut out paper earrings with faux gold leaf and faceted glass bead

I Raja invece sono la versione nero/oro di questi che avevo progettato e realizzato per la collezione Colored Arabesque. Avevo il vettoriale già pronto e volevo vedere se reggevano anche in versione "invernale". Reggono, reggono! E per di più si può anche esagerare un pochetto con il pietrame per stressare il concetto di India e farli assomigliare (in minimo) ai gioielli del Rajastan.

giovedì 9 gennaio 2014

53 giorni dopo...

... dopo l'ultimo post! Dicembre è la mia kriptonite, davvero!
E questo dicembre è stato uno dei peggiori negli ultimi anni: consegne, lavori di grafica fatti alla velocità del suono, orecchini, orecchini, orecchini, stanchezza&nervosismo, incriccamenti assortiti e stordimento natalizio. Praticamente è stato lunghissimo ed incasinatissimo, culminante con l'orrorifico rito della cena/pranzo/merenda di natale, il tutto reso ancora più complicato dal dover gestire lo scacchiere diplomatico delle recriminazione parentali.
Ma qualcosa di bello&buono c'è stato lo stesso, anche in questo mese così difficile! Ad esempio ho creato tantissimi nuovi carta-gioielli... ho messo a dura prova la mia proverbiale velocità lavorativa... ho fatto una nuova ed entusiasmante esperienza... sono stata intervistata e pubblicata su "Speciale Scrapbooking" di Casa Creativa!!! Incredibile ma vero, ebbene sì, con incredibile e vergognoso ritardo ne rendo conto anche qui sul blog, visto che su FB un post "volante" c'era scappato!



Non solo in copertina, ma anche una doppia pagina d'intervista e ben due tutorial pubblicati! Altro che regali di natale da scartare, queste sono soddisfazioni!


I tutorial sono easy e d'effetto con due dei miei cavalli di battaglia, le foglie ed i rotolini molecole.