giovedì 28 febbraio 2013

Stanchezza e fastidio - Riflessioni sull'handmade

Qualche giorno fa, il bellissimo post di Due di Quadri < QUI per chi se lo fosse perso > sullo stato dell'handmade in Italy, ha innescato un meccanismo di riflessione e di confronto tra chi è, più o meno, coinvolto su questo argomento.
Il post ha avuto una notevole e meritata risonanza, probabilmente perchè Due diQuadri ha fatto una bella analisi della situazione, mettendo in evidenza quali siano le problematiche e le difficoltà, e quali atteggiamenti e preconcetti debba superare l'handmade qui da noi.
Era un po' che anche io ci stavo girando intorno, ma a causa della mia scarsissima diplomazia, posticipavo ogni volta il momento di parlarne, temendo di essere poco polemica ma molto diretta.
Ritengo infatti, che in Italia, si debba faticare e non poco sia per far capire il valore dell'oggetto handmade a chi lo voglia acquistare, ma anche per combattere chi, proponendosi come "creativa" ma che creativa non lo è per nulla, devasta tutto il lavoro e l'impegno messo per promuovere l'handmade stesso. Come faceva ben capire Due di Quadri, chi produce manualmente non si può permettere dei ritmi industriali e neanche l'abbassamento dei prezzi che una produzione in serie garantisce.
In soldoni, chi compra in stock e rivende come artigianato, si può permettere prezzi ridicoli o comunque un notevole quantitativo di pezzi. Chi fa assemblaggio selvaggio, e magari in un pomeriggio mette su 20 collane, si può permettere di "svendere" a scapito di chi, per fare una collana, ci mette 2 giorni di lavoro. E di esempi del genere, ognuna di noi ne conosce.
Al contempo non è vero che tutti gli acquirenti non capiscono il valore del fatto a mano, solo che - come si dice a Roma - qualcuno ce prova.
Impostano il discorso partendo dal presupposto che l'oggetto in questione "essendo fatto a mano" non è perfetto, e come tale deve necessariamente avere un costo più basso.
C'è inoltre la percezione che chi fa handmade, faccia i "lavoretti delle elemantari", giochi con i colori e le perline, mica è lavoro, è svago! E che ti devo anche pagare il divertimento? Nooo.
Poi ci sono quelli che capiscono, apprezzano e ti fanno andare avanti nonostante tutto. Delle luci in una landa desolata...

Mettiamo le cose in chiaro, io non sono un'artigiana, non mi reputo tale e non sono all'altezza di meritarmi tale appellativo. Ho un progetto, seguo un mio percorso personale ed ogni pezzo che creo è unico, in quanto frutto di tutto il mio vissuto, dei miei studi, della mia abilità manuale derivata da percorsi ulteriori, da me stessa.
Ogni pezzo che creo è disegnato, studiato, pensato e ponderato. Molti non vengono realizzati, altri si, altri ancora non avranno mai gli onori della pubblicazione, tantissimi finiscono nel cestino se non raggiungono gli standard di qualità che mi sono prefissata. Buona parte li tengo per me, perchè sono espressione del mio essere in quel dato momento.
Mi costruisco gli strumenti o modifico oggetti e strumenti già esistenti a seconda delle mie specifiche esigenze. Gradisco ricevere commenti e critiche, perchè mi permettono di osservare attraverso altri occhi il mio operato e mi spronano a spingere sempre un po' più in là le mie sperimentazioni.
Detto tutto questo, gradisco meno, quando ricevo commenti idioti da piccole menti stupidine...

Sarà che tutti(e) si sentono creativi(e) ed in grado di realizzare qualsiasi cosa, ma da qui a denigrare l'altrui lavoro, ecco... ce ne passa e secondo me è una questione di educazione e d'intelligenza.
Confesso di aver cancellato sia qui sia su FB i commenti e di non aver risposto alle mail, più che altro perchè essendo io fumina, avrei risposto per le rime. Ma essendo anche una personcina educata, cerco di evitare lo scontro diretto. Fino a quando non mi esce il fumo dalle orecchie...
A commenti del tipo... "ma se sono di carta non ci posso fare la doccia" o "ma se sono di carta non possono costare più di 5euro" o ancora "ma questo l'hai copiato" (quando l'ispirazione è dichiarata... basterebbe LEGGERE) o "ma se sono di carta sono capaci tutti a farli" o "ma che ci vuole a farli? Due minuti e hai fatto", risponderò in questo modo:
Per far capire quanto lavoro e quanto tempo ci sia dietro ad una creazione apparentemente semplice, come un paio di orecchini Arabesque, ho realizzato un (orribile e muto) video, dove illustro sommariamente le varie fasi di lavorazione.



Ulteriore chiarimento:
Ehi! Tu, si, proprio tu che fai i bidoni con i girasoli decupati... non sei una creativa!
E tu, che schiacci le capsule di caffè e ci fai orecchini... non sei una creativa!
Ed anche tu, che tagli pezzi di merletto sintetico preconfezionato e ci metti una pietra (magari sopra) non sei una creativa!
Ma pure tu, che compri alle bancarelle e riassembli "a modo tuo" e rivendi al triplo... non sei una creativa!
E tu che fai la cacchette* di fimo, i fiocchetti e le tortine con gli stampini... non sei una creativa!

*Quando utilizzo il termine "cacchetta" non è per particolare spregio nei confronti degli oggettini in pasta polimerica, ma proprio per indicare l'oggetto nel suo peculiare disegno tondeggiante e spiraliforme, con tanto di svolazzo terminale. Nei mercatini artigianali ho visto intere bancarelline stracolme di charms per cellulari, pendenti, ciondolini e quant'altro, dall'inequivocabile forma e colore. Evidentemente ispirati alle ben più famose cacchette rosa di Arale (Dr. Slump & Arale - di Akira Toriyama) (vedi qui: http://www.pocandpoch.com/wp-content/uploads/2008/10/arale.jpg).
Mi è stato spiegato che tali cacchette, vengono realizzate usando gli stampini per fare i coni gelati. Avendo però notato quale scalpore abbia suscitato l'utilizzo di tale termine, d'ora in poi m'impegno ad utizzare termini quali "deiezioni polimeriche" o "risultati di metabolizzazioni resinosintetiche"

NB: A seguito dei giustissimi commenti ed osservazioni in merito, mi trovo a dover rettificare, anzi a spiegare meglio il testo di cui sopra. Non ce l'ho con chi fa decoupage, assemblaggio, taglio&cucito, stampaggio di paste polimeriche e quant'altro, assolutamente no, ognuno deve esprimere la propria creatività in totale ed assoluta libertà, deve sperimentare, deve provare ogni cosa sembri anche solo interessante. Vorrei solo un po' di onestà morale nel riconoscere una disparità di tempo/capacità/perizia/progettualità che caratterizza i vari tipi di lavorazione. Come rispondevo nei commenti (vedi sotto) a Fulvia "Se compro tre fili di pietre e una manciata di perle d'argento e ne tiro fuori una collana, per quanto l'accostamento di colori e forme sia azzeccato, per quanto le proporzioni rispettate e via dicendo, non posso in nessun modo, paragonare questo lavoro a quello di chi, che ne so, parte dal lamierino piatto per tirar fuori a furia di martello e pinze una foglia in fold forming."

E per tutte, imparate a fare le fotografie! Se non sei capace a fare le macro, non le fare.
Se sei miope, non è una buona scusa per mettere le foto sfocate.
Le foto con il flash si fanno alle feste, preferibilmente quando si raggiunge un buon livello alcoolico.
Gli sfondi con la tovaglia a fiori non vanno bene neanche per la crostata mannara.
Se non sai cos'è il bilanciamento del bianco, lascia stare.
Se fai gli scatti con il cellulare, abbi almemo la creanza di raddrizzare le foto prima di postarle.
Quando ti fai gli autoscatti, un filo di trucco e una pettinata non fanno male. O anche un burqua non è una cattiva idea.

NBNB: Ulteriore precisazione, quando scrivo che sarebbe buona cosa imparare a fare le foto, parlo sul serio. Crudelmente ma sul serio.
Qualunque sia la qualità delle creazioni se le si fotografa male, si fa un cattivo servizio al proprio operato. Senza contare che uno scatto mal fatto o poco visibile non è accattivante, non è utile a descrivere l'oggetto, non ispira molta fiducia nelle capacità manuali ed estetiche di chi lo ha fatto e alla fin fine fa più danno che guadagno.
Non si è mai troppo grandi per imparare e nulla è mai troppo complicato se davvero si vuol raggiungere  un obiettivo. Internet è pieno di buoni tutorial per realizzare buone foto ed impegnare del tempo per imparare può essere un investimento.

E mi sono tenuta. Parecchio.

87 commenti:

  1. no via sei un mito :D e comunque per quanto mi riguarda sei artigiana.. sei colta e sei bravissima... non trovo altre parole per descriverti.. sembrano banali.. ma lo penso davvero...

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    1. Valentina ti ringrazio, ma ribadisco che non sono un'artigiana, sarebbe bello e ci sto lavorando! Vedremo cosa riserva questo 2013!

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  2. Condivido in parte quello che scrivi. Non ho apprezzato l'elenco di chi non è creativo per te. Io credo che anche per assemblare ci voglia gusto e creatività e non mi sentirei di dire che chi lo fa non è creativo, lo è a modo suo, pur essendo ad un livello molto più basso del tuo.
    Secondo me tu sei quasi un'artigiana, ed è ovvio che i lavori di chi, come te, realizza tutto a mano hanno un valore e, quindi, un prezzo maggiore degli altri.
    Il problema è far capire a chi compra la differenza tra le due categorie di oggetti.

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    1. Francesca, non è un discorso di "livelli". Io non ce l'ho contro chi fa i bidoni decupati, vorrei solo che evitassero di spacciarsi tutti come creativi ed artisti. Un po' di onestà non guasta mai.
      Io non mi sento creativa, artigiana ne' artista, e non mi definisco tale soprattutto per rispetto nei confronti di chi lo è veramente, di chi si guadagna lo stipendio grazie alla propria bravura e alla propria conoscenza. Fine là.

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    2. Si pure io la penso così, però in qualche modo dovranno definire quello che fanno e in un mondo in cui l'occhio di chi compra non è esperto, a loro conviene "spacciarsi" per creativi.
      E' difficile essere onesti, perchè è difficile dare un nome a quello che fai tu che non ti definisci ne' creativa, ne' artigiana, ne' artista, come è difficile dare un nome a quello che fa una che assembla bigiotteria o fa dolcetti con gli stampini, non sarà certo arte, ma sono sempre cose "create" a mano, anche se non nella loro interezza.
      Scusa il papiro, non ho scritto queste cose per fare polemica, volevo solo riflettere con te su un problema che per me è reale, cioè: dare il giusto nome a quello che facciamo.

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    3. Ecco, hai usato il termine giusto "spacciarsi".
      Non è polemica, è confronto. Ed è proprio quello che ci vuole per darsi una svegliata, aprire gli occhi e guardare le cose così come sono. Con grande semplicità. Se se ne parla significa che il problema c'è. Non è mica che si risolve con un post, però se ne prende coscienza ed è il primo step di un percorso di maturazione. Secondo me... eh!

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  3. Oddio voglio i tuoi file illustrator anche solo per guardarli =Q_____
    Tutto quello che fai è fantastico e chi non ne riconosce il valore forse non merita neanche di indossarlo.

    Sono pienamente d'accordo con te sulla questione fotografie... a volte si vedono delle schifezze assurde (sgranate, buie, piene di addobbi) e la creazione perde completamente qualsiasi possibilità di essere considerata bella.

    Io credo che il problema di lavori/foto scialbi risieda anche nel background della persona (oltre che nel buon gusto). Tu lavori (o hai lavorato) nel campo della grafica e del design quindi ti destreggi egregiamente.
    Sai quante volte mi capita di dover inserire (per forza) nella grafica di un sito delle foto inviate dal cliente che sono inguardabili? E il bello è che spesso lo faccio presente ma loro non lo capiscono...

    Ultima cosa poi chiudo! Non sono d'accordo invece su alcune definizioni di creatività. Riutilizzare materiali riciclati o assemblare materiali diversi se fatto con cognizione e creatività può far venir fuori delle splendide cose. Tutto dipende, come sempre, dal buon gusto della persona.

    P.S. cavoli i bidoni con i girasoli decupati... e c'è pure gente che ha il coraggio di dire "bellissimooooooo"... mia madre fa decoupage "serio", ripittura, assembla/disassembla, compone/ricompone decine e decine di pezzettini di carta per realizzare un solo pezzo a decoupage... alla fine ogni scatola/sasso/qualsiasialtracosa sembra un quadro! No un girasole appicciacato ogni 30 centimetri! E come dici tu possono volerci giorni e giorni

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    1. Forse mi dovevo spiegare meglio... come ho risposto a Francesca, non è una questione personale contro il decopage. Vorrei solo che ci fosse una maggiore capacità di giudizio da parte di chi "produce"...
      Se compro tre fili di pietre e una manciata di perle d'argento e ne tiro fuori una collana, per quanto l'accostamento di colori e forme sia azzeccato, per quanto le proporzioni rispettate e via dicendo, non posso in nessun modo, paragonare questo lavoro a quello di chi, che ne so, parte dal lamierino piatto per tirar fuori a furia di martello e pinze una foglia in fold forming.
      E non è neanche una questione di gusto. Ci sono oggetti che per i miei canoni estetici sono "orrendi" ma in cui indubitabilmente io colgo l'abilità, la bravura, la perizia ed il lavoro di chi li ha creati e non posso non ammirare e rispettare ciò che rappresentano.

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    2. Ultima cosa sulle foto e poi smetto ;)
      Visto che anche a te capita di dover lavorare con scatti orrendi e quindi lo sai che significa, non pensi però che sia anche una questione di capacità d'osservazione? Mi spiego, ormai in rete ci sono migliaia di tutorial per fare foto e ci sono tantissime belle foto, anche nelle piattaforme di vendita internazionali. Quando un blog ha buone foto, ben scattate e ben composte, ha un "giro" di visite più alto.
      Ecco, non si riesce a fare 2+2? Anche solo per convenienza, sarebbe furbo provare ad imparare a fare le cose in modo migliore. O no?

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  4. Niente da aggiungere. Condivido su Fb.
    Bellissimo il video, l'ho guardato trattenendo il fiato! :)

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  5. Buahhaha! E ti sei tenuta!! ^_^
    Guarda, a me spiace tanto leggere queste cose, perché capisco sino in fondo il lavoro che c'è dietro i pezzi unici che persone come te, ma anche molte altre che ho imparato a conoscere sul web, create con pazienza ed impegno.
    Francamente il primo pensiero davanti al tuo personale lavoro è stato "Azz!! E sono fatti di carta!!!!!"
    Mi è piaciuta sin da subito la poesia, il senso effimero e prezioso del materiale scelto, e la perizia che traspare. La carta è un materiale che va lavorato da una persona caparbia, c'è poco da fare.
    L'handmade credo lo possa capire solo chi ci ha provato. Io ci ho provato, qualche anno fa. Ho creato un po' di gioielli (i gioiEli ^_^) e poi ho smesso perchè, come spieghi bene, non ero una creativa: mi dava soddisfazione dare forma a qualcosa che poco prima non esisteva, mi piacevano i taglietti sui polpastrelli dovuti al filo di metallo..queste cose qui.
    Qualche amica o conoscente mi ha chiesto di realizzarle qualcosa, pronta a pagarmi, ma la verità è che so bene sia difficile dare un prezzo al proprio lavoro. Potrebbe solo essere altissimo o nullo a mio avviso.
    Quel che voglio dire, è che capisco benissimo che ciò che paghi (perchè diciamocelo, qui si parla anche di un contestazione in termini di costi) è solo il materiale ed il tempo. Se si dovessero davvero pagare il giusto certi piccolo capolavori (per me lo sono, e non è una sviolinata) il costo lieviterebbe e non poco.
    E sarebbe pure giusto.
    Perchè è vero: non siamo tutti creativi, nè tutti abbiamo la pazienza e la manualità necessarie.
    Io amo scoprire persone come te, come Giulia Boccafogli, per citare un'altra persona che ho conosciuto personalmente e che stimo profondamente, ma quello che più mi appassiona è seguirvi, meravigliarmi davanti al vostro percorso, stupirmi per i limiti che superate.
    ragazze, continuate così, c'è tanta gente che vi ama e capisce il vostro lavoro. E chi compra altrove solo perchè costa meno non merita le vostre creature! ;)

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    1. Secondo me, in qualche modo, siamo tutti creativi. La creatività non è limitata alle discipline "artistiche" ma impregna ogni aspetto della vita, è una forma d'espressione del proprio essere e non andrebbe mai abbandonata.
      Quel che mi piacerebbe è una maggiore onestà intellettuale nel riconoscere le proprie capacità ed incapacità. Io non so fare tante cose, ne so fare altre, alcune bene. Evito quelle in cui sono incapace e lavoro su quelle che mi vengono meglio, ho già un terreno fertile, mi darà più soddisfazioni no?!
      Dare un valore al proprio lavoro è un quesito tipo il sesso degli angeli... direi che è assolutamente virtuale e per quanto mi riguarda è un circolo virtuoso che mi permette di auto-finanziare le nuove creazioni. Sono creature vive... e si guadagnano il cibo!
      :****

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  6. Sia il post di Gabriella (Due di Quadri) che il tuo, mi vedono d'accordo su tutta la linea: entrambe avete espresso alla perfezione quello che sento e penso.
    Complimenti anche per il video e il tuo lavoro!

    Ila

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    1. Bisogna parlarne e come diceva il buon Nanni, bisogna fare autocoscienza!
      I complimenti per il video non valgono... è davvero brutto!!! E ci ho pure perso una giornata. Sob! Non sono proprio capace...

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  7. ahahahah, sei una grande!! (perdona la risata, ma le "cacchette" di fimo me l' hanno strappata!). Concordo in pieno, ovviamente. Sia con te che con Due di Quadri.
    Video guardato a bocca aperta!

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    1. ;) Quando ci vuole... No, perchè quando sento una Rory di Rory's Bijoux che mi dice che le chiedono le "cacchette" invece delle sue incredibili creazioni foglia a foglia, io rimango sconvolta!
      E detesto le cacchette...

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  8. Ciao, mi chiamo Elisa, ho letto tutto d'un fiato, trovo le tue parole sacrosante e meno male che nel web c'è ancora qualcuna che riesce a dirle, troppe volte ho pensato di chiudere il mio profilo fb, molto disgustata da quello che vedevo, ma più che mai a vedere persone che assemblano qualcosa, lo postano e via...tantissimi commenti del tipo "wow-bellissimo-hai le mani d'oro, ma come hai fatto!!", cioè ma gli occhi ed un certo senso estetico ce l'abbiamo tutti o no, io se vedo qualcosa che non mi piace passo oltre e non commento. Ho anche visto i tuoi lavori, devi essere orgogliosa di quello che fai, trasformare un pò di carta in creazioni come le tue non è da tutti!! Complimenti per il bel post e per i tuoi lavori!!Elisa

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    1. E' che, secondo me, il buonismo non fa bene a nessuno. Non fa bene neanche a chi produce "male", perchè non stimola a crescere, ad evolversi.
      Fai delle fetecchie paurose, tutti ti dicono "wow-bellissimo-hai le mani d'oro, ma come hai fatto!!" e tu ti fermi, stai bene così... perchè dovresti impegnarti a fare qualcosa di meglio, di più, di diverso?
      Stai nel tuo brodino di giuggiole e via andare...

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  9. Solo la durata del tuo video supera i tempi di assemblaggio di molti "creativi" e questo la dice lunga.. e io aggiungerei anche che, okay, è vero stiamo vivendo un periodo molto difficile e molte persone si sono date alla "creatività per tirare avanti con le proprie forze".. ma con un po' troppa presunzione credono di poterlo fare tutti.. della serie "se lo fai tu allora lo faccio pure io" senza avere la cortezza di riflettere e magari dire "cavolo, quella persona sa fare qualcosa". Ma prima o poi spero che la smetteranno, perchè per prima cosa ci fanno una figura di merda a vantarsi di certe cose oscene che nemmeno implorando il Padre eterno se ne rendono conto.. e poi non credo proprio che riusciranno, a differenza di chi questo lavoro-passione ce l'ha dentro, di portarlo avanti per tutta la vita.. Io non sono capace di avere un blog come il tuo, conosco bene i miei limiti e le mie capacità.. mi alzo la mattina e mi siedo su quel tavolo fino a tarda sera progettando, sperimentando e cercando di acquisire tecniche ed una MIA lavorazione. Molte cose non le sento parte di me, ma piano piano cresco e anche la mia immagine cresce.. Ho provato a fare collezioni, pezzi unici, linee estive e linee invernali.. ma non sono ancora all'altezza di avere un'organizzazione lavorativa così precisa come la tua e come quella di altre pochissime persone che stimo molto. Per me siete dei pilastri, soprattutto in questo periodo in cui a 24anni non mi rimane altro che questo e la cosa è molto triste. Vi ringrazio di cuore per il grandissimo lavoro che fate.

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    1. Nessuno "nasce imparato" e molte buone cose si ottengono con impegno e dedizione, come stare ore al tavolo a progettare... non è vero che non ti rimane altro... hai già capito la direzione verso cui puntare, su cui lavorare. Vuoi arrivare ad una TUA lavorazione e questo - a mio avviso - è il discrimine tra cose fatte un tanto al chilo e cose realizzate con l'anima e con il cuore.
      I limiti si superano, sennò non sarebbero limiti, ed una volta che li hai scavalcati ti puoi girare per guardarli dissolvere e fargli la linguaccia!

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  10. Cara Elisa... ma che te lo dico a fare... ti darei un bacio in fronte!
    Però sia chiaro che non ho nessuna intenzione né di truccarmi né di pettinarmi prima delle foto :***

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    1. Te t'ho pensata parecchio per tutto il post. La tentazione di tirarti dentro come esempio di "quello che si dovrebbe fare" è stata forte.
      Tu non fai fotografie, tu racconti storie, scrivi poesie di filo e le metti in posa, il tuo zoo di cotone ha un'anima e sembra scappato da una fiaba animata.
      T'ho pensato pure perchè volevo postare una (la, unica) sciarpa che ho sferruzzato. A forma di volpe rossa... malata di lanite deformante. Ahahahaha!!!! Povera, mi guarda con i suoi occhioni-bottone e m'implora di smontarla!! Hihihihi!!
      :****

      PS. Quando supererai gli "anta" scoprirai il potere del fondotinta e della spazzola. ;)

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    2. Ma sono solo un piccolo puntino, certamente non da prendere come esempio però almeno riconosciamo l'impegno che ci metto ;D
      Non so se manchi il buon gusto, il buon senso o cosa... però in giro c'è qualcosa che non funziona bene!!!
      Forse non parlo solo di handmade.

      Devi assolutamente farmi vedere la fox-sciarpa. Adesso!!! :***

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  11. Bel post. Se vuoi, se volete, la discussione può continuare anche qui: http://handmade.style.it/2013/02/28/sulla-cresta-dellonda/.
    Il mondo dell'handmade e delle creative (diciamocela tutta)è un mondo difficile. Non raccontiamoci favole.....

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  12. :D altro che nemici, guarda quante dichiarazione d'amMore stai ricevendo, compreso la mia! Il tuo discorso non fa una piega, andava condiviso per forza.
    Artigiana o no, sei una splendida ed eccellente Creativa che sa come far lavorare insieme la testa e le mani!

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    1. Altro che ammmmore, voglio la discussione, il confronto, la condivisione sincera e franca. Va bene l'educazione, ma deve andar bene anche la disponibilità a mettersi in discussione.
      Anche perchè c'è chi lo fa per hobby, chi per divertimento, chi per seguire una propria esigenza creativa, chi vorrebbe farlo diventare un lavoro e chi già è riuscito a farlo diventare tale, con tutti i pro ed i contro della parte fiscale e legale.

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  13. Io non mi occupo di handmade, perchè non appena mi cimento in qualcosa per più di 10 minuti, mi sento già male! Quindi immagino, anzi non immagino, quanta fatica in una collana di carta realizzata in due giorni (o più). Chi lascia certi commenti è solo perchè non ha il gusto della bellezza; abituati a girare per centri commerciali e a comprare cose dozzinali in ceste delle offertissime. E su questo, dovrei aprire mille parentesi; perchè la crisi produce anche questo tipo di "maleducazione" verso il bello.

    Il mondo degli internauti è pieno di improvvisazione. Da chi fa handmade, alle fashion blogger che si fotografano con una ciabatta in testa, su modello di quelle due/tre fashion blogger che son riuscite a farlo diventare un lavoro; post tutti uguali. Persone senza nulla da dire o da mostrare. La "connessione internet" in casa, però, le fa essere presenti! é nelle cose. Internet è democratico. Pure nel brutto.

    Penso fermamente che chi ha davvero un talento, possa solo spiccare ancora di più in mezzo a tanta sciatteria.
    Come una luce che si nota di più nel buio pesto!

    I tuoi lavori si notano, si notano...

    ;)

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    1. Hai perfettamente ragione. Hai ragione sull'abitudine alla massificazione da centro commerciale, hai ragione sulla democrazia del web, hai ragione sulla tendenza all'improvvisazione.
      Tutti possono (e devono) poter pubblicare quel che vogliono, io vorrei solo un briciolo di onestà intellettuale e morale nel definirsi "creativo" o "artista", anche perchè questo va a scapito di chi lo è veramente.
      Sono meno d'accordo sulla maleducazione verso il bello causa crisi. La maleducazione estetica c'era anche prima...
      PS la ciabatta intesta mi ha fatto morire! Ahahahaha!!!

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    2. ahahah mi hai fatto morire anche tu con le "cacchette di fimo"!!! :)))))

      Sì concordo, la maleducazione verso il bello è sempre esistita, la crisi non dev'essere una giustificazione a tutto; però nelle nuove generazioni soprattutto, ancora acerbe di esperienza, può essere devastante venire educate da famiglie che a stento possono comprare cose dozzinali, figurarsi permettersi di scegliere il "bello" come lo intendiamo noi. :) é una cosa triste, ma meritava una piccola parentesi.


      Buon fine settimana Elisa ;)

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  14. Cosa dire se non che hai scritto grandi verità?
    Leggendo quello che è stato scritto sul blog Due di Quadri e qui, rifletto su alcune cose. Oggi, ormai da anni direi, il messaggio che passa è che basta andare a fare un corso e tutti posso diventare creativi. Il problema è che tantissima gente ci crede e agisce di conseguenza, se a questo ci aggiungiamo la mancanza di buon senso e umiltà, il risultato è che dopo due ore di corso. ti ritrovi la rete piena di gente che vuole vendere ciò che realizza, definendosi, appunto, creativo/artista. Mentre c'è gente che da anni, ogni santo giorno ha la mente e il corpo impegnati a cercare di dar vita a qualcosa di nuovo, di unico, di originale, che studia e sperimenta materiali per realizzare oggetti che possano restare nel tempo, che dicano qualcosa della propria esistenza e… ancora oggi non si definiscono ne creativi, ne artisti, ne artigiani. Insomma un conto è dire faccio un corso per imparare a lavorare col fimo, così posso farmi delle cose per me o da regalare alle amiche, diverso è faccio un corso e da domani comincio a far vedere a tutti quello che faccio e ne parlo come se fosse il mio lavoro da sempre.

    Però se posso, sono convinto che chi è davvero un creativo, artista o artigiano, non debba mollare il colpo e lasciare spazio a chi non lo è arrendendosi, ma deve continuare a far parte di questa grande famiglia del web e, aggiungo, dei mercatini, per far capire col tempo alla gente che c'è chi sa davvero lavorare e realizza oggetti originali e unici. Altrimenti sarà sempre peggio.

    Scusami se mi sono dilungato un po', non lascio spesso commenti, ma qui mi sembrava giusto farlo.
    Grazie Alberto

    P.S.: Grazie di cuore per aver condiviso il tuo lavoro in questo video

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    1. "Insomma un conto è dire faccio un corso per imparare a lavorare col fimo, così posso farmi delle cose per me o da regalare alle amiche, diverso è faccio un corso e da domani comincio a far vedere a tutti quello che faccio e ne parlo come se fosse il mio lavoro da sempre."
      Alberto, hai preso nel segno! Hai sintetizzato in una frase quello che, maldestramente, ho provato ad esprimere nel post.
      Mi rendo conto di aver scritto alcune cose sull'onda emotiva del nervoso per alcune mail ricevute e, forse, ho perso per un attimo la correttezza e la lucidità necessarie ad affrontare questo che, mi sembra, sia un problema con cui ci siamo trovati a fare i conti un po' tutti.
      E spiace, perchè in tanti si fa un onesto percorso di crescita ed arricchimento personale, di sperimentazione e di curiosità che è già difficile di suo, se poi ci si mettono anche i millantatori, be' diventa quasi impossibile.
      Per i mercatini ci ho rinunciato, le ultime tre esperienze sono state al limite dell'umiliazione personale. Basta.

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  15. Nella vita reale faccio l'architetto e passo ore ed ore a disegnare, nella vita parallela lavoro a maglia, inseguendo la perfezione dell'esecuzione. Questo per dire che comprendo sia l'impegno della fase progettuale (schizzi, disegni, grafica vettoriale) che quello della fase esecutiva. Detto questo...vedendo il video mi sarei già fermata al trasferimento delle forme su cartoncino, per me sono già delle opere d'arte le tue :)

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    1. Oh-oh!! Sono una tua - silenziosa - follower!
      Per me il lavoro di maglia e, forse anche di più, dell'uncinetto sono esempi di "creatività razionale", nel senso che ci sono delle regole fisiche (i punti, le maglie, etc) su cui far crescere l'oggetto creativo. O forse sarebbe più corretto dire attraverso cui concretizzare l'idea. Regole - ferree - come strumenti e non come limiti.
      In soldoni... non riesco a fare neppure una sciarpa (dritta) ed invidio un pochetto tutte le knitters!
      Ma soprattutto la conoscenza della lingua segreta ad arcana con cui sono scritti gli schemi!!!!

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  16. cara Paper Leaf,
    mi sono trovata a condividere pienamente le tue parole e la tua frustrazione fino all'elenco puntato cattivello su coloro che per te non sono creative. Lì non sono del tutto d'accordo. Ogni tanto qualcuno si sveglia e dichiara la paternità di un termine, es. "creativo", convinto che il signifcato che lui da a quella parola sia per forza universale. Sei proprio certa la tua definizione sia universale? In fondo è la vecchia storia di chi decide che qualcosa è arte e qualcos'altro non lo è. Anche il fattore "tempo che ci metto" non è universale: sono un'artista se sono molto lenta a dipingere le mie ceramiche?? :-)) Scherzo, naturalmente, ma spero si sia capita la mia sottolieatura. E' chiaro che a casa tua (e nel tuo blog) puoi essere assoluta quanto ti pare! :-)

    Per concentrarmi invece sulla parte che concordo, condivido quest'aneddoto, racccontatomi da un giornalista in terra d'africa che raccontava a una trentina di giovani volontari in partenza per quel continente alcune sue esperienze, per mostrare che per operare in contesti culturalmente diversi, occorre davvero aprire la mente e non dare nulla per scontato.
    "Arrivai in quel villaggio sperduto del Botswana, poche case, la capanna di un intagliatore di legno che vendeva le sue statuette. Chiesi "quanto costa questa?" "due soldi!". Ed io "tra 5 giorni ripasso di quà: a quanto me le fai se te ne compro dieci come quella? facciamo 15 soldi?". Rispose "no, 30 soldi!". "come 30? 2 x 10 fa 20! ne compro 10, tu fammi lo sconto!" faccio io. E l'intagliatore mi ha risposto sorprendendomi "no, me le devi pagare 30, perchè mi annoierò molto a farne 10 tutte uguali!".

    Capito l'artista??? :-)
    LDS

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    1. L'elenco non era cattivello, era proprio cattivo e malefico.
      E' stato l'attimo scorretto in cui ho sfogato la mia stanchezza e fastidio nei confronti delle persone che hanno mi fatto commenti gratuitamente ineducati. Ironia della sorte sono proprio le stesse persone che "fanno i bidoni decupati".
      Non è attraverso la denigrazione altrui che passa la propria gloria (e vale anche per me), ma quando ci vuole, ci vuole!
      Mi sembra che la questione stia diventando semantica... creativo, artigiano, artista. Qui la questione è - come ha ben indicato Alberto di FossalonArt - tra chi s'improvvisa e millanta esperienze pluriennali e chi invece non millanta nulla ma fa il suo con convinzione ed amore.
      Intendiamoci, abbiamo capito tutti che non è una questione di tempo, o di difficoltà realizzativa o progettualità o quant'altro, è fare fetenzie e spacciarle come opere d'arte, come uniche nel loro genere e di totale propria creazione.
      Che, detto per inciso, vale anche per me, visto che la carta la compro, le pietre anche e pure le parti metalliche le acquisto. Allora che ci metto di mio? Il design, l'idea e il know-how.
      Lo stesso dell'artista botswano.

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    2. D'accordo con te, non facciamo questioni semantiche.. Comprendo, condivido e ringrazio per aver trovato il tempo per rispondere anche a me! :-)
      continua così!!
      LDS

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  17. Condivido ogni singola riga letta in questo momento.
    Io non sono in grado di definirmi... non sono artigiana e nemmeno artista... penso di essere solo una grande appassionata di quello che "sa fare meglio" (da leggere esattamente come è scritto..), penso di avere un grande obbiettivo, penso di voler imparare e apprendere ogni giorno di più e voglio continuare a lavorare sulle mie idee rispettando quelle degli altri (vedi gli orecchini soutache in cui ho citato la fonte d'ispirazione).
    I miei prezzi sono quelli che sono.. sui bijoux poco elaborati il prezzo non è alto.. ma quando per fare un paio di orecchini "petalo a petalo" ci metto anche tre giorni credo sia ovvio che il valore aumenti.
    E' vero, ci sono clienti assurdi che pretendono tu lavori gratis.. ed altri, rari, che apprezzano tutto.

    Io detesto, e lo dico qui come sorta di sfogo, chi "lavora" alle spalle degli altri utilizzando le idee altrui spacciandole per loro invenzione.... e magari le vendono a prezzi stracciati togliendo completamente il valore della manualità, del tempo e della fatica di chi davvero ci mette amore, passione e impegno.
    E poi se ne escono dicendo che sono ARTISTE..... ecco, quel tipo di persona mi fa veramente allergia.

    Per il resto, sottoscrivo e condivido appieno ;)
    :***********************


    ps: tu sei artigiana e artista... lavorare la carta in quel modo lo è, fidati!
    :*

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  18. Sottoscrivo tutto quello che dici. Io non mi sento né creativa, né artista, né artigiana (ma se tu non sei un'artista o un'artigiana non so chi altri potrebbe esserlo), sono solo una persona che fa cose, più o meno riuscite, anzi, che prova a fare cose.
    Il vero problema non sta tanto nelle definizioni, ma in quello che la gente si aspetta da te. Cerco di spiegarmi meglio: ci sono persone che, visto che sono capace di cucire una borsa di stoffa, o di fare un paio di orecchini (non belli come i tuoi) si sente in diritto di poter chiedere l'orlo ai pantaloni o, che ne so, di aggiustare una collana. Sono cose che so fare, ma non è quello che faccio. Allo stesso modo ti vengono a chiedere (l'ho scritto sul blog credo l'estate scorsa) di copiare qualcosa che va di moda, pensando che se copi può anche costare meno. Ora io mi chiedo, come puoi credere che, ad esempio, un braccialetto fatto a chiacchierino o a uncinetto, che richiede, oltre al materiale, anche il tempo, lo studio delle soluzioni migliori, e le abilità per farlo possa competere, dal punto di vista del prezzo, con una schifezza fatta a macchina che compri per un euro in edicola?

    Quindi, riassumendo, completamente d'accordo.:*

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    1. A me una volta, una tipa ricchissima per cui avevo fatto un trompe l'oeil in casa, mi ha chiesto (testuali parole) se gli potevo rifoderare con la carta una cristalliera perchè aveva visto che ero brava "con le mani". Essendo sia ricca che cretina non ha colto il °#]¡£% nel mio sguardo.
      Questo è l'altro aspetto del problema, la percezione del valore del fatto a mano da parte di chi non lo fa o non lo sa fare.
      Guardiamola questione da un'altra angolazione: io faccio a mano tal cosa (borsa, orecchino, barca a vela) e decido un costo per tale oggetto. Tale prezzo è calcolato facendo una media tra costo materiali/tempo impiegato/remunerazione economica. A quel punto non è che vado in giro a puntare una pistola alla tempia alle persone, intimando loro di acquistare forzosamente la mia barca a vela fatta a mano.
      Ugualmente mi aspetto che l'ipotetico acquirente, in primo luogo, non si metta a fare le pulci al mio lavoro con il solo scopo di spuntare uno sconto (anche perchè, come tutti sanno, facendo handmade il margine costi/ricavi è quasi ridicolo), in secondo luogo non mi chieda qualcosa che è evidentemente fuori dalle mie capacità o volontà.
      A me capita anche facendo il mio lavoro, quello vero. Quello di grafica... sai quante volte mi è stato detto che "tanto fa tutto il computer"?
      Alla ventesima volta che qualcuno ti dice una roba così, l'educazione svanisce, e la risposta è: "ah si? Fa tutto il computer? Allora questo bel manifesto 6metri x 3metri te lo fai te con world, e te lo mandi pure in stampa. Poi vediamo se fa tutto il computer"

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    2. Mia madre fa la sarta, sai che c'è gente che le porta gli asciugamani coi buchi da rattoppare? "Tanto sono quattro cuciture..."

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    3. Ecco allora... la sapienza dell'ago da dove viene! Comunque, si, imbarazzante questa incapacità di valutare/quantificare il tempo, il knowhow, il lavoro altrui.
      Imbarazzante ed avvilente. E qui mi chiedo, quanto è involontaria questa incapacità? Le medesime persone avrebbero lo stesso atteggiamento se si parlasse del loro tempo/capacità/lavoro? Penso proprio di no...

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  19. avevo già letto il post di Due di Quadri e l'avevo trovato molto bello e veritiero.
    Il tuo lo è altrettanto e mi hai fatto anche ridere tantissimo!
    i tuoi lavori sono fantastici, altro che "li sanno fare tutti"...

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  20. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  21. Ciao Elisa, come non essere d'accordo con quello che hai scritto? Sinceramente, girando per il web faccio ancora fatica a capire, o forse ad accettare, determinate dinamiche che alla fine, secondo me, provocano un inflazionamento indiscriminato nel settore dell'handmade e l'appiattimento - purtroppo verso il basso - della qualità.
    Un saluto,
    Olivia

    (non mi ero accorta di un errore di battitura ^_^)

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    1. Ahah! La sindrome del correttore di cozze. :) Emh... battuta da ex-impaginatrice...
      La mia speranza è che il livello si appiattisca a tal punto che alla fine qualcosa dovrà pur riemergere!
      Spero.

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  22. Ho apprezzato moltissimo le tue parole. Condivido in pieno. E... mi ha fatto sentire profondamente in colpa laddove parli delle foto: io non riesco a farne una decente, ma giuro che ci sto provando. Io sono proprio agli inizi (di non so ancora bene quale percorso, o forse di nulla), ma condivido già appieno il tuo pensiero. E mi fa anche sentire, giustamente, ancor più sotto accusa di quanto già io non faccia con me stessa. Ma ci sto provando (e qui non parlo solo delle foto), con la massima onestà che posso (non potrei accettare di fare diversamente): solo questo mi fa rimanere ancora sul mio blog, agli occhi della gente.

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    1. Quando parlavo delle foto, parlavo di quelle brutte. Brutte un colpo vero. Quelle sfocate, fatte di sera, col flash triste.
      Quelle fatte in cucina, su sfondi improbabili, tutte virate verso il giallo itterizia... quelle.
      Ma soprattutto parlavo di quelle orrende ma postate come se fossero appena uscite dall'archivio di Getty.
      Se ti senti sotto accusa tu, allora siamo fritti!! Prendi il tuo senso di colpa, dagli un biscottino e fagli pat-pat sulla testa. Di solito si calma... ;)
      Se non sei soddisfatta, prova, riprova, ritenta e riprova ancora finchè non ottieni ciò che avevi in testa. Poi, vuoi mettere la soddisfazione vera?

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  23. Sono pienamente d'accordo con quello che hai scritto!Non ci posso credere che qualche cretina ti ha chiesto se poteva farsi la doccia con un tuo gioiello!!
    E quella che ha detto che siccome sono di carta li sà fare chiunque!!Vorrei proprio vederla!il fatto è che l'italia è un popolo di ignoranti.Io ho stabilito questo nella mia esperienza!!
    P.S.Meraviglioso veder nascere gli orecchini del filmato!

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    1. Se è per questo, qualcuna mi ha anche chiesto perchè non ci potesse fare sport o dormire. Oh, mica te lo vieto, tu facci pure le immersioni, ma se poi ti si sciolgono non tornare da me!
      Un po' come farsi la doccia con il maglioncino di cachemire e poi stupirsi perchè si è rovinato.
      La migliore fu una ragazza che, dopo aver preso un pao di orecchini, ne perse uno e pretendeva che lo rifacessi uguale ma senza pagarlo... perchè lo aveva perso il giorno dopo che l'aveva acquistati. No, non c'è la garanzia per lo smarrimento...

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  24. Ho dovuto fare un tutorial per un paio di orecchini per un progetto. Passo a passo, partendo dalla lamina di rame e spiegando tutti i passaggi. Un intera giornata di lavoro. Mentre scrivevo ogni passo, tagliavo, ripulivo, piegavo la lamina, martellavo, cuocevo ecc ecc ecc riflettevo su quanto lavoro c'è dietro un paio di orecchini che come risultato finale hanno una piegolina nel mezzo. E quando fai i mercatini ti capita sempre quella che ti dice ah beh ma sono fatti con il filo di rame comprato in ferramenta???? Ma cosa ci vorrà!!! Ma ho trovato anche una ragazzo che presi un paio di orecchini da regalare non ha voluto il resto per "tutto il lavoro che c'è dietro". Secondo me c'è anche gente che apprezza la differenza, magari si contano sulle dita di una mano...ma che bello e che soddisfazione.
    Tu sei tra le mie muse ispiratrici, a livello di creazioni, di foto, di tutto....per me sei artigiana e anche artista
    Buona giornata
    Grazia

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    1. Assolutamente si! Di persone che apprezzano e rispettano il fatto mano, per fortuna, ce ne ne sono tante.
      Sarà una questione di sensibilità? Di educazione? Di capacità? Secondo me "chi fa cose" si riconosce al volo, ci si capisce, ci si intende anche se le sono diverse e distanti.
      Ti ringrazio, ma musa non mi ci sento proprio! Ho ancora tanta, tantissima, strada da fare, cose da imparare, errori da sperimentare... Uh! Signora mia!
      ;)

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  25. Eli sei fantastica ;)
    Sentiammè... posso inserire il tuo bellissimo tutorial nell'IntervARTista? Oppure ,linko anche tutto il post ;)
    Dimmi tu :)
    Lo trovo utilissimo per far capire tutto il lavoro che sta dietro a questo.
    Brava :)
    Un abbraccio
    Ila

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    1. Fantistica a tirar su polemiche! ;)
      Se vuoi linkare il video fai pure, anche se non è che sia proprio descrittivo... comunque si, vai tranquillamente.
      Il post forse no, mi sembra che stia prendendo una piega strana... si sta animando di vita propria! Inquietante!
      Ahahahah!!!

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  26. Secondo me stai mescolando due concetti che non vanno mescolati: artigiana e creativa.
    Sono strettamente connessi ma anche no.
    Io posso essere creativa assemblando pezzi che ho già e dar vita a qualcosa di unico e nuovo ma non sono artigiana, cioè non parto proprio dalla materia grezza.
    Attuo un processo creativo perchè metto in pratica idee e le mescolo, reperendo materiali e quindi sì, non posso considerarmi anche artigiana.
    Ma spesso anche la stessa artigiana non è creativa perchè magari fa scodelle di ceramica tutte uguali.

    Insomma secondo me sono due concetti che meritano definizioni corrette :)

    p.s. non ho l'account blogspot altrimenti mi sarei loggata!

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    1. Come rispondevo poco sopra a LDS, la questione semantica è relativa.
      Artigiano, creativo, artista... ognuno si può sentire (in cuor suo) quel che gli pare, ma il riconoscimento, e quindi la definizione, viene dall'esterno.
      Secondo la tua definizione, creativo è colui che crea cose nuove ed uniche, anche utilizzando elementi preesistenti.
      Artigiano è colui che crea ex-novo ma, nel caso in cui ripeta i medesimi stilemi e forme non è creativo.
      E la conoscenza dove la metti? Intendo la conoscenza, la sapienza, il know-how che permette all'artigiano di fare 200 scodelle UGUALI ma a mano.
      E la conoscenza, la sapienza, il know-how di quelli che creano ex novo gli elementi preesistenti di chi poi "creativamente" li assembla, li mescola?
      Insomma la questione è complicata ed io, sinceramente, non volevo spingermi a tali livelli filosofici, volevo solamente spronare ad avere maggiore autocoscienza e sincerità nell'auto definirsi qualcosa che non si è.

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  27. Non so se son riuscita a spiegarmi, in ogni caso non trovo giusto offendere chi magari fa orecchini con i chicchi di caffè: se l’idea è ORIGINALE allora è creativa.
    Anche tu utilizzi ciò che trovi in giro (in questo caso la carta), poi ovviamente rielabori l’idea.
    Non sei più creativa, sei però sicuramente più artigiana :)

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    1. Comunque, non volevo offendere nessuno, se non quelle persone che offendono chi fa un proprio percorso di ricerca senza andare in giro a chiedere riconoscimenti. Quelle si, ma c'hanno la coda di paglia inzuppata nel benzolene.
      E gli orecchini che intendevo sono quelli realizzati schiacciando le capsule in alluminio del caffè, non i chicchi.

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  28. Se volete, la discussione può continuare anche qui: http://handmade.style.it/2013/02/28/sulla-cresta-dellonda/. Un canale in più per farsi sentire, farsi vedere, condividere, Tutte insieme.
    Ciao! :-)

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  29. Buonasera,
    seguo il tuo blog in silenzio da un po' e devo dire che sicuramente resto sempre estasiata da ciò che vedo e dal lavoro che c'è dietro. L'elenco cattivo ci vuole per scuotere gli animi, per far capire il concetto. Ognuno a modo suo è creativo, ma l'obiettività è d'obbligo, quindi ci sono diversi livelli di creatività e va riconosciuto. Riconosco che anche le foto sono importanti e va benissimo sottolineare che chi le pubblica e qui mi cospargo il capo di cenere perchè toccata sul vivo, dovrebbe impegnarsi di più. Mi permette di fare l'avvocato del diavolo e dire che molte hanno il blog per condividere quello che fanno senza pretese e mi permetto, ma sempre facendo l'avvocato del diavolo che quando un blog non piace, viva Dio, si può cliccare per cambiare pagina......Ripeto faccio l'avvocato del diavolo, anche perchè condivido quasi totalmente quello che hai scritto.

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    1. Miciola, hai perfettamente ragione, quando incappi in qualcosa che non rispecchia i tuoi gusti, basta cliccare altrove e amen! Nessun problema!
      E' quel che faccio normalmente anche io.
      La polemica è nata - per quel che mi riguarda - perchè qualcuno che non ha trovato di suo gradimento ciò che realizzo, invece di cliccare altrove mi ha "gentilmente" comunicato il proprio non-apprezzamento.
      La cosa che mi ha fatto definitivamente uscir dai gangheri è stato il constatare che chi mi aveva comunicato il proprio disappunto, di certo non mi superava (termine improprio, prendilo con il beneficio del dubbio) per bravura, capacità creative ed abilità fotografiche.
      Morale: se non sai guidare, evita di criticare come parcheggio.

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  30. Cara Eli, perdonami, arrivo solo adesso a commentare... giornata lunga!
    Intanto grazie per la citazione... come ho scritto su facebook il mio post voleva essere uno sfogo personale e invece ha avuto una grande risonanza... che è testimonianza di quanto diffuso sia il problema.
    Io ho forti perplessità riguardo al termine "creativo", laddove indichi una sorta di professione o "vocazione". Credo che prima o poi ne parlerò in un post.
    PEr il resto, capisco perfettamente la tua rabbia. A parte l'aspetto peculiare della questione, quanto tu racconti sfocia nella più ampia questione della maleducazione, della grettezza e della poca onestà di molte delle persone che ci circondano. Giuro che non voglio parlare di risultati elettorali, non qui. Ma è innegabile che viviamo un particolare momento storico in cui la sensibilità dei più si è inaridita per lasciare posto ad un egoismo gretto, ad un "arraffare" quanto più è possibile, senza alcuna lungimiranza. E' una questione molto generale e facilmente applicabile ad altri campi del quotidiano. Ci sono persone che timbrano il biglietto sull'autobus e altre che non l'hanno mai fatto. Ci sono designer che fanno sacrifici di varia natura per portare avanti un progetto lavorativo ONESTO e altri che preferiscono copiare ad esempio (saltando così per intero la parte progettuale, la più faticosa e la più dispendiosa...) o frodare spacciando per artigianale un prodotto made in china. In questi anni ci ho riflettuto molto, e anche a seguito del post... ma credo che la risposta consista nel "tenere duro", nell'andare avanti con professionalità, volare alto e sperare in un "contagio positivo"...
    Sai che sono una tua ammiratrice, rispetto e amo il tuo lavoro... quindi lascia perdere i commenti denigratori quando non sono costruttivi... continua a lavorare e i risultati continueranno ad arrivare ;-)
    Un abbraccione, gabri

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    1. Piego il capo davanti alla tua saggezza.
      Sfumata l'arrabbiatura, mi rendo conto di aver usato parole pesanti, dettate dal montare del nervoso e dal senso d'impotenza davanti all'arrogante maleducazione. Probabilmente ho offeso anche chi non andava offeso. Mea culpa.
      Alla fin fine hai ragione, bisogna tener duro ed esser convinti che alla lunga il contagio buono dilaghi come l'influenza!

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  31. Ciao Eli, le mie parole sarebbero del tutto in sintonia con quelle di duediquadri, penso esattamente le stesse cose. Serietà ed onestà comunque e sempre, e professionalità, sperando nel contagio positivo...credo che alla lunga ripaghino sempre, soprattutto chi non è interessato solo ad un fugace momento di gloria ottenuto con l'inganno e la furbizia.
    Tu, continua così.
    Bacini :*

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    1. Le parole di DdQ sono sicuramente più moderate, educate e - soprattutto - analitiche ed obiettive. Sono quindi da tenere a maggior riferimento rispetto alle mie, che confesso, ero parecchio arrabbiata quando ho scritto il post.
      L'unica pensiero che rimane dopo giorni di baruffa digitale, è che ognuno poi fa i conti con la propria coscienza e che, come fai giustamente notare, alla lunga i risultati si vedono.
      :****

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  32. Embè.
    Da te non mi sarei aspettata niente di meno: un post a cuore aperto, sincero, molto "ragionato" e decisamente ponderato rispetto a tutto quello che ci sarebbe da dire.
    Condivido su faccialibro (sarò anche la miliardesima che lo fa ma pazienza, più gente legge le tue parole e meglio è!)...

    Il video che spiega il procedimento eterno per fare i tuoi papergioielli è a dir poco pazzesco, e già sapevo che erano un lavoro enorme... ma sono rimasta comunque senza fiato!

    Hai ragione dicendo che ognuno è liberissimo di esprimere la sua creatività nella maniera che gli è più congeniale, che sia incollare pezzetti di carta su un bidone o cucire una presina per il forno o allineare una ventina di perline colorate per fare un bracciale. Secondo me è davvero importante saper "usare le mani" per fare qualcosa, anche solo per distrarsi dalla routine quotidiana.
    Io sono la prima ad aver fatto di tutto, dal decoupage ai lavori a maglia, persino i fiori di carta!
    Ma, giustamente, ci sono differenze, non tutto quello che si considera "fatto a mano" ha lo stesso valore, e sopratutto non ha lo stesso procedimento creativo alle spalle.
    E davvero dovrebbe esserci più onestà, proprio da parte di chi sa che quello che fa lo fa solo per raccimolare qualche euro in più, perfettamente consapevole che vende cianfrusaglie che gli sono costate sì e no 15 minuti del suo tempo.
    C'è chi ci mette passione, oltre che ore e ore del suo tempo... e non è che non abbiamo altro da fare, non stiamo tutto il giorno a pettinare le bambole :)
    E con questo non ho altro da aggiungere se non la frase trita e ritrita ma pur sempre vera "condivido appieno tutto quello che hai detto".
    :*:*:*:*:*
    [Ah, ps: ti adoro!]

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    1. Mh... ragionato e ponderato sono due aggettivi che poco si conciliano con il mio post! Ahahahahaha!!!!
      Forse non è neppure questione di "tempo". Ossia, non è che se ci metto 3 giorni a fare un orecchino, questo dev'essere per forza bello. Non c'è un'equazione tempo=bellezza, però c'è sicuramente un'equazione tra impegno e risultato. Magari per fare un tal oggetto, ci metti 3 minuti, ma hai impiegato 2 anni per imparare a farlo in 3 minuti, ossia hai "investito" in know how per ottenere un dato risultato.
      E non tutti sono disposti a "perdere tempo" ad imparare, vogliono subito la pappa pronta e son contenti così.
      Oh, siamo in una democrazia (vediamo ancora per quanto...) ed ognuno è libero di fare e dire ciò che vuole nei limiti dell'educazione. Ma, ma poi si deve prendere oneri ed onori del suo operato. E questo vale in primis per me...

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  33. Fantastica!..hai detto tutto quello che penso e che non dico solo perchè di solito cerco di tenermelo per me perchè funziona da autocritica, ma ti dò pienamente ragione! e il video sarà silenzioso ma l'ho seguito volentieri!! ciao!

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    1. No no... parliamone, parlianome, litighiamo, confrontiamoci, scazzottiamoci e poi facciamo pace. Si dovrebbe tirar su un forum, un agone dove poter condividere tutte queste idee, sensazioni, impressioni e pensieri.
      L'autocritica è - a mio avviso - il mattone angolare su cui basare il proprio operato, non deve però diventare castrante o limitante. Ci deve servire da pungolo per guardare sempre un pochetto più in là.

      Il video era silenzioso perchè:
      • non ho trovato un loop free da utilizzare senza © o ®
      • non ho tutta questa dimestichezza con le tracce audio
      • il video diventava ancora più pesante

      Ossia: Non sono capace! ;) Litigo con le compressioni video, impazzisco con le transizioni e mi maledico ogni volta che mi viene l'idea di videare... Sono una donna statica e bidimensionale

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  34. elì non ti dovevi trattenere ahahah (cmq cacchette di fimo è internazionazionale pare)

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  35. e aggiungi al conto anche il tempo che hai perso per fare il video per spiegare ciò che ovvio immaginare per chi REALMENTE sa che vuol dire handmade

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    1. Non è mai tempo perso! Ho iniziato ad odiare il montaggio video, ho scoperto che non sono capace e che è moooolto difficile realizzare qualcosa di accettabile dal punto di vista estetico.
      Quindi ho imparato molte cose e, soprattutto, ho dimostrato che quando non si sa fare qualcosa e lo si approccia superficialmente... ci si sbatte il naso contro e si capisce che quel che sembra "facile" non lo è per nulla! Lo è (facile) per chi lo sa fare!
      Morale: cacchette di fimo è riconosciuto anche nel dizionario galattico dell'handmade, se non sai fare una cosa (tipo i video...) non farla, la diplomazia non rientra tra le mie virtù. ;)

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  36. ... Arrivo oggi per la prima volta a conoscerti e GIÀ TI AMO!!!!
    Questo post è stratosferico e ti ringrazio! Cathy

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    1. Dovrei essere io a ringraziare te per essere passata di qui!
      Be' stratosferico mi sembra troppo... diciamo scorretto, poco educato ma diretto e sincero!
      Grazie!!!

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  37. Ciao Elisa, avevo letto già da un po' il post di DuediQuadri e poi grazie alla ripresa degli stessi temi da parte di Beads and Tricks sono arrivata al tuo blog :) Mi piace davvero quello che fai e capisco perfettamente il tuo stato d'animo... anche io sono fumina, ma questa volta la mia (piccola) opinione sta stranamente nel mezzo... dato che è un argomento su cui rifletto da molto, ho deciso di scriverne sul mio blog. Ti ho citata e spero non ti dispiaccia, quindi se ti va' ecco il link:
    http://ilmondodipucci.blogspot.it/2013/03/handmade-e-creativita.html

    Spero che non venga letto come spam perché non è la mia intenzione :)

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    1. No, macchè spam! In realtà sono molto contenta che se ne parli e che ognuno(a) abbia una visione dell'argomento.
      Va da sè che ognuna di noi mette l'accento sull'aspetto che sente più vicino o problematico o difficoltoso, ma proprio per questo il dibattito diventa sempre più interessante, perchè si compone di tante voci, di tante esperienze, perchè cade quel velo di buonismo che ci fa cliccare su per quieto vicinato digitale, perchè dobbiamo recuperare un po' di sincerità.
      Vengo a leggere il tuo post!

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  38. ti ho mandato una mail, spero mi risponderai! Arrivo qui dal blog di alessia spalma. Sono felice di averti trovata!

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    1. Letta! Ti rispondo con calma e con tutti i crismi che ora sono sommersa di cose da fare!
      ;-)

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  39. Sei una grande! ti stimo! e ti lovvo!

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  40. Ciao , capisco bene cosa vuoi intendere. Effettivamente la tecnica della foglia d' oro su carta non è così facile, semplice e veloce.
    Io faccio perle di carta, quando le ho mostrate alla gente mi sono sentita dire "ah si, le fanno alla materna".
    La differenza sta nella manualità e nello studio che si fa dietro, è facile l'idea ma ci vuole pratica per avere un risultato pulito e adatto alla vendita.
    Brava! ;)

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    1. Ahahah!!! Fantastico, le fanno alla materna... senza parole!
      Se non puoi copiare, allora denigra! Sembra quasi che o le cose le possono far tutti - e quindi sono semplici e stupide - o non valgono nulla e sono da disprezzare.
      Appunto, l'idea è semplice, ma non per questo facile...
      Pienamente d'accordo!

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  41. vorrei rispondere a questa discussione anche se è vecchietta, sperando di apportare un contributo interessante per tutti.
    Non è corretto tacciare di scarsa originalità e valore un gioiello assemblato, potrei parlare di Coppola e Toppo per esempio, tecnicamente i loro gioielli erano grandi assemblaggi di cristalli, ma ovviamente nella pratica non lo erano, perchè anche semplice collana sfumata è un design e non nasce per caso e potrei citare tanti altri designer e brand che tecnicamente assemblano e basta componenti di matrice industriale, ma lo fanno con progettualità e criterio.
    Allo stesso modo ci sono artigiani bravi nella lavorazione ma che non hanno progettualità e i loro oggetti non si possono comunque considerare di design, ma semplicemente handmade e non basta essere handmade per avere un valore, questo deve essere chiaro, ci sono creazioni che sono bruttine anche se tecnicamente si sa che richiedono tanto lavoro
    questo non vuol dire che non ci siano "assemblatori" che non sono né artigiani né designer, ma solo per sottolineare che il design del gioiello può prevedere tante tecniche e non soltanto per esempio la lavorazione dei metalli, come erroneamente credono alcuni
    a volte ci sono bijoux di una semplicità estrema, ma che nascono dopo una ricerca attenta
    poi ci sono quelli che sono proprio banali, ma ripeto non è la tecnica in sè a determinare il valore di un oggetto, ma soprattutto il progetto che c'è dietro
    questo per chiarire che un paio di orecchini che magari sono "due perle e basta" magari sono due perle ma di un certo colore, magari abbinati in un certo modo, magari due tipologie specifiche ecc magari poi c'è l'orecchino di feltro fatto a mano ma che non dice niente oltre al fatto di essere stato creato senza basi industriali
    saluti

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