sabato 20 luglio 2013

Granita di pesca con panna e scaglie di mandorle

Anche se un quid di sangue siciliano scorre nelle mie vene, confesso d'aver messo piede sull'isola solo a 20anni suonati.
Il quid è veramente pocopocopoco, allungato con DNA austriaco, ungherese, ebraico, abruzzese e sabino (e leggende di famiglia parlano di una trisnonna franzosa) ma bastevole a creare incidenti diplomatico-culiinari per un paio di generazioni.
Di questo mix europeo ne avevo parlato già qui descrivendone una delle conseguenze più piacevoli, ma ricordo cene di Natale degne di traumi infantili. Con abitudini divise dalla Linea Gotica Culinaria tra sudisti (olio, pesce, peperoncino, etc) e nordisti (burro, maiale e salse), con mia madre che cucina orrendamente (a chi serve stare a dieta? Un paio di settimane con lei e perdete 5 chili sicuro!) ed una certa schizzinosità tipica degli umani fino ai 20anni, mi erano sconosciti interi piatti e pietanze.
Tipo? Tipo:
Nata e vissuta sempre a Roma, per me granita era sinonimo di grattachecca, ossia di una schifosissima pappa di ghiaccio tritato condita con sciroppi dai colori improbabili, il cui gusto variava dal cartoncino tritato all'orrore stantio. Più o meno come leccare le pareti interne di un frigorifero.
Piuttosto mi chiudo un dito in una porta. Piuttosto mi cauterizzo le papille gustative. Piuttosto.
Sicchè, al mio primo giro in giro in terra siciliana, ogni volta che qualcuno mi diceva di assaggiare la granita io assumevo l'espressione tipica del condannato a morte, brividi d'orrore mi correvano lungo la schiena e declinavo più o meno educatamente l'invito.
Poi, sul finire delle vacanze, cedetti per stanchezza ed assaggiai sta' famosa granita… una rivelazione, un'esplosione di sensi, un'epifania di frescura fruttata e mentre le mie papille pogavano in estasi, piansi lacrime di commozione e di pentimento! Quante granite perse! Quanti trip sensoriali svaniti!
Dopo la quinta granita dovettero portarmi via a forza.
Ma non tutto fu vano! Feci una corte serrata al granitaro, lo implorai, lo minacciai, piansi, rivendicai le mie origini corleonesi, lo lusingai, lo snervai a tal punto che alla fine cedette… mi diede la ricetta!!!!!
Va da se' che farsi la granita a casa non è paragonabile a quella che si può mangiare in Sicilia, ma con un po' di buona volontà e un pizzico di fantasia si può provare a fare l'imitazione.

Granita di pesca con pannae scaglie di mandorla | Peach slush with whipped cream and almond flakes

Granita di pesca con panna e scaglie di mandorle

• 500gr pesche gialle mature (sbucciate e private del nocciolo)
• 150 gr di zucchero
• 150ml acqua minerale (meno calcare, ma va bene anche quella di casa)
• limone

Extra:
• panna
• scaglie di mandorle / graniglia di pistacchio / pinoli

In un tegame mettete l'acqua e lo zucchero e, a fuoco moderato, fate sciogliere lo zucchero fino ad ottenere uno sciroppo. Nel frattempo sbucciate e pulite le pesche, pesatele e frullatele fino ad ottenere una polpa liquida. Aggiungete il succo di 1/2 limone. Versate la polpa nello sciroppo in ebollizione, mescolate e togliete dal fuoco.
Versate il tutto in un recipiente adatto al freezer, meglio se in acciaio (perfette le ciotole in acciaio inox di MammaIkea, le Blanda Blank), aspettate che si raffreddi e poi mettere in freezer per almeno 6 ore. Ogni ora circa con un forchettone o una frusta rimestare la granita in maniera da mantenerla sempre morbida e non farla ghiacciare completamente.
Togliete la granita dal freezer 10 minuti prima di servirla, ridategli una bella girata per renderla cremosa ed omogenea, porzionate in bicchierini, ciotole, bicchieri alti o dove più vi garba, guarnite con panna e scaglie di mandorle o pistacchi o pinoli.
Gustate leccandovi i baffi.

Allora? Siete ancora lì??? Keep calm and take a granita!

12 commenti:

  1. Oh wow!! Sembra meravigliosa! *_*
    Me la segno!

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  2. Buona!!!! Grazie mille per la ricetta!! Qualche tempo fa ne preparai alcune al caffé con panna e più di recente un sorbetto granitoso al melone (da provare, ottimo). Non più tardi della scorsa settimana, ottima granita alla pesca presso una goduriosa pasticceria siciliana della mia città (ma ho rinunciato sia alla panna che alla brioches col tuppo di accompagnamento), ma... mai messo ancora piede in Sicilia, ahimé...

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    1. Ecco, quella al caffè o ciccolato non mi sono mai venute bene. Sempre troppo amare ed acquose...
      Melone fatto e mangiato (ho appena fatto in tempo a fare le foto!) ed ora in freezer c'è quella di fichi. :D
      Granita pe' tutti!!!

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  3. Oddio sembra una meraviglia! Qui nel profondo nord se parli di granita acqua sporca è il sinonimo migliore XD mai mangiata una "siciliana"...
    mi toccherà provare**

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    1. Non è profondo nord... e non-Sicilia!
      E senza andare tanto a nord qui a Roma c'è questo mito della grattachecca che è una vera porcheria. Orribile!!!
      E chi ti dice il contrario, mente!
      :***

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  4. Mmmm sto mettendo in freezer poi ti faccio sapere :-)

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  5. Mmmm sto mettendo in freezer poi ti faccio sapere :-)

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  6. Mamma mia Elisa, che bontà! La copierò certamente! E - rullo di tamburi - quest'estate in vacanza vado proprio in Sicilia!

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    1. Copia, copia! Sennò che l'ho postata a fare??? ;)
      Ecco, perfetto, allora prima fai la granita secondo ricetta, poi vai in Sicilia e testi la bontà dell'originale!
      E voglio sapere chi vince!
      :***

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  7. Mamma mia Elisa, che bontà! La copierò certamente! E - rullo di tamburi - quest'estate in vacanza vado proprio in Sicilia!

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