venerdì 6 aprile 2012

L'agnello di zucchero. Favola di Pasqua


Era una pasqua anni '70, di tarda primavera, calda da maniche corte e finestre aperte. Una pasqua semplice in famiglia, come si faceva in quegli anni lì, con l'abbacchio, la colomba basic e l'uovo di cioccolata al latte. Quello stesso uovo di cioccolata - e relativa sorpresa - che riceveva ogni bambino di casa, cugini, fratelli, sorelle, amichetti; tutti lo ricevevano, ma non lei.
Un paio d'anni prima, nessuno sa perché o percome, qualcuno aveva sparso la voce che a lei le uova di cioccolata proprio non piacevano, che quando ne riceveva uno ringraziava ma in realtà avrebbe preferito di gran lunga una pecorella di zucchero. Quelle si che le piacevano!
Sicuramente era stata qualche vecchia (stronza) zia a mettere in giro sta' voce, ma chissà come tutti ci credevano e le regalavano solo pecorelle di zucchero, e ogni volta che lei, per favore!, chiedeva un uovo di cioccolata tutti le rispondevano: "ma perché vuoi un uovo di cioccolata se ti piacciono le pecorelle di zucchero?".


Così anche quella pasqua aveva ricevuto solo e solamente pecorelle di zucchero. Incommestibili, se ne stavano immobili nelle loro bustine di cellophane con l'erbetta dipinta sopra, a guardarla con i loro occhietti dipinti di nero espressivi come buchi nel muro. Un esercito napoleonico di esseri zuccherosi somiglianti più ad un incidente stradale che a degli ovini.
Il culmine fu raggiunto quando una zia (si, probabilmente la vecchia stronza) arrivò per il pranzo portando un coloratissimo e gigantesco uovo di cioccolata per ogni bambino e per lei... non una pecorella di zucchero, no! Ma una enorme pecorella di zucchero! Praticamente un agnello, una pecora a dimensione reale, 2 chili di orrore diabetico. Con le lacrime agli occhi (tutti credettero di commozione invece erano di rabbia e frustrazione) lei mormorò un grazie e corse a chiudersi in cameretta portandosi dietro l'ovino.
Piazzò il mostro sulla scrivania, lo scartò con calma e, mentre da fuori li raggiungevano le grida di contentezza degli altri bambini che aprivano le loro uova di cioccolata-con-sorpresa, si guardarono negli occhi. La sfida era iniziata. Lei cominciò dalle orecchie e dal naso, l'agnello non poteva muoversi ma si difendeva con l'inerzia e la durezza del materiale, lei provava a scalfirlo con pennarelli, pezzi di giocattoli, a scioglierlo con i pennelli e l'acqua delle tempere, lui resisteva... adesso sembrava un agnello lebbroso, con il muso smangiucchiato, la coda mozza e qualche buco orlato di pennarello, ma sostanzialmente intero.
Un Bruce Willis degli ovini di zucchero che la guardava con un occhio di sfida (l'altro era sciolto). A quel punto la rabbia fu così tanta che lei prese BruceDiZucchero e lo scagliò fuori dalla finestra (aperta per il caldo).
BruceDiZucchero cadde, cadde per 4 piani, cadde silenzioso ed implacabile, cadde finché non ebbe la sua vendetta.
Al piano terra c'era un bel giardino curato e molto amato dal suo inquilino, il tipo strano dell'interno 1. Quello strano perché non sposato, tanti amici e nessuna fidanzata, che vive da solo, si dice forse comunista, di sicuro mai in chiesa e quindi ateo. L'ateo comunista stava prendendo il sole in giardino, steso sulla sdraio a godersi il tepore gentile, magari con una birra e del buon jazz nelle orecchie.
L'ateo comunista, nel giorno della SantaPasqua, fu punito dall'AgnelloDiZucchero che piovve dal cielo, centrandolo in fronte con precisione millimetrica e causandogli un taglio che fu suturato in pronto soccorso con ben 5 punti. L'ateo comunista si incazzò moltissimo e santificò il giorno di pasqua con l'apertura di un'indagine condominiale che durò l'intera giornata, fece saltare il pranzo di pasqua a tutti quanti, rovinò parecchie portate, fece litigare alcune coppie ed innervosire anche il parroco che era passato a salutare, ragion per cui in serata l'ateo comunista era stato universalmente condannato come "uno che se l'era meritata ed era stato punito dalla divina provvidenza" e tutti cenarono con l'abbacchio freddo e le patate riscaldate in forno.

L'inchiesta condominiale non trovò alcun colpevole, vuoi perché quel giorno c'era almeno un ragazzino-potenziale-attentatore ad ogni piano, vuoi perché l'ateo comunista adesso stava sulle balle all'intera palazzina. Tutti i bambini furono genericamente accusati e blandamente puniti, anche se ci fu un'offerta di amnistia nel caso in cui il VeroColpevole si fosse fatto avanti. Nessuno fece il passo avanti, lei men che meno e l'unico che portò i segni di questa storia fu il tipo strano dell'interno 1. Fece costruire una tettoia e nessuno lo vide più prendere il sole allo scoperto.
Qualche anno dopo la mia famiglia traslocò e non nessuno ne seppe più nulla per quasi 20anni.

Accadde una sera di pasqua grazie a qualche bicchiere di rosso extra. La verità venne a galla e confessai ai miei genitori che il bambino attentatore ero io e che tutto era stato causato dalla vecchia (stronza) zia che non si era fatta i fatti suoi e mi aveva condannato ad un'infanzia priva di uova di cioccolata, di sorprese e di colorata carta metallizzata.
Loro (i miei genitori) mi confessarono che avevano riso per anni della vicenda, soprattutto al pensiero del tipo dell'interno 1 che in ProntoSoccorso, mentre lo ricucivano, continuava a ripetere di essere stato ferito da un agnello caduto dal cielo il giorno di pasqua.

Niente conigli mannari per questa volta, ma pecore zombi e vendicative. Buona festa di primavera a tutti!!!

14 commenti:

  1. una storiella davvero unica XD e povera LEI che non ha mai ricevuto l'uovo di pasqua!
    [se va bene te ne regalo uno io virtuale^^]
    troppo divertente il volo dell'agnello dalla finestra che centra in pieno il vicino, rido ancora mentre scrivo XD
    un bacione**

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io rido ancora e pensare che sono passati almeno 30 anni... e pensare che non è la cosa più terribile/surreale che io abbia fatto...
      Mh... non crescerò mai. :DD
      :****
      Grazie per l'uovo virtuale!

      Elimina
  2. Devo andare di corsa a fare pipì per il gran ridere! :DDD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma era una storia tragica! Pensa al povero ateo comunista forse gay... aspetta... io gli ho regalato una cicatrice sulla fronte come Harry Potter!!! Invece del segno del serpente ha il segno dell'AgnelloDiZucchero!!! ;D
      :*****

      Elimina
  3. ahahhahahah NON ti regalerò MAI un agnello di zucchero :))))

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Puoi regalarglielo, basta che ti piazzi a un'altitudine superiore alla sua!

      Elimina
    2. Nico: e fai bene...
      Beware: con un'opportuno calcolo balistico gli agnelli di zucchero possono essere lanciati in alto e colpire bersagli ad altezze diverse.

      Elimina
  4. auahuah sei fenomenale!^_^
    Buona festa di primavera a te...e grazie per quella condivisione su fb che ho notato solo oggi (su fb nn posso scriverti uff)
    baciuzz

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti tirano agnelli di zucchero se scrivi su FB? Scherzo!!! Buona Festa di Primavera!!!
      :******

      Elimina
    2. ps. se sì... non sono io a tirarli! ;)))))

      Elimina
    3. ma ci credi che nn mi ricordavo di aver già commentato il post?! quanto sto fuori, ero venuta a darti gli auguri!!! :D oddì se mi tirano gli agnelli non lo so, magari c'è anche qualcuno che vorrebbe farlo chissà hihi! Non posso scriverti xè nn ho un profilo privato e come pagina non posso commentare su altri profili, uff...
      Baciooo!:)

      Elimina
  5. Bellissima questa storia...ho riso alle lacrime!
    Ti auguro una buonissima pasquetta.

    Elena

    RispondiElimina
  6. Ahahha!!!! ma come si fa a regalare pecorelle di zucchero!!!?!?!
    Scusa il ritardissimo.. auguroni di zucchero!! :DD

    RispondiElimina
  7. Hahahahahahah...ma sono morta dalle risate.....hahahahahaha

    RispondiElimina