Dopo gli "strumenti improbabili" arrivano i "materiali alternativi". Lavorando con un materiale insolito come la carta e soprattutto non lavorandolo come cartapesta o solo con la tecnica del quilling, spesso mi trovo ad avere un'idea in testa ed a non avere gli strumenti e/o i materiali con cui realizzare l'idea. Lavorando i metalli si possono realizzare castoni, chiusure, forme sottili ma resistenti, cosa che utilizzando la carta non è possibile. E allora?
E allora ci si guarda intorno e s'iniza a pensare a cosa usare al posto di...
Normalmente al primo tentativo vengon fuori cose orrende, robe degne del peggiore artattack, incubi da "lavoretto di natale delle elementari". Ma poi si affina la tecnica ed i risultati migliorano.
Ad esempio ho attraversato il periodo di passione ed amore per i gioielli etruschi e la meravigliosa tecnica della granulazione. Ecco, come realizzare con la carta una tecnica che penso sia fantascientifica anche in oreficeria? Impossibile? Quasi.
Il trucco - per me - consiste nell'osservare le cose senza preconcetti. Ad esempio... una limetta per unghie va bene per la manicure ma va bene anche per arrotondare le parti metalliche tagliate di netto. Oppure il rotolo di plastica dello stick di colla finita, va benissimo come "cassaforma" per mettere in piega la carta o il beccuccio delle cartucce di silicone per realizzare forme coniche. Uso quasi tutto...
Sto divagando, dicevamo, granulazione + carta... tipo per fare un effetto come questo:
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Tondoli | Orecchini di carta, orone, micro sfere di vetro, mezzi cristalli neri |
In realtà la granulazione non è realizzata utilizzando della carta, bensì delle micro sfere di vetro - in questo caso dorate - che normalmente vengono utilizzate per la nail art! La voglia di realizzare comunque, ad ogni costo, un determinato effetto mi spinge a cercare anche nei materiali meno probabili, lo strumento giusto per ottenere ciò che voglio.
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Gold Rough | orecchini in carta, orone, micro sfere in vetro dorato |
Il come no, non lo svelo, divertitevi a sperimentare come ho fatto (e fallito) io. Non viene bene al primo tentativo e - se la cosa può essere di qualche consolazione - neanche al secondo e al terzo!
Recentissima è stata invece l'infatuazione per la collezione Sabbia di Pomellato® <
QUI>. Praticamente impossibili da replicare, sono stati però d'ispirazione per la messa a punto di una tecnica cun cui ho realizzato due anelli. Trattasi di un tipo di lavorazione che io chiamo del tipo "bastarda inside" con cui nascono dei pezzi notoriamente denominati "figli unici di madre vedova", ossia unici o quasi.
Chi si ricorda di quei rettangoli di cartoncino nero, con tre file di fori allineati... del primo post "strumenti improbabili"? Si, loro, proprio loro, signorsì.
Ecco, dannatevi a fare i fori tutti uguali per due rettangoli identici, tutti allineati giusti e alla stessa distanza, prendete degli strass da nail art (so' fissata... che ci vogliamo fare?) e iniziate a maledirvi per le idee del cavolo che vi saltano in mente!
Alla fine otterrete una roba così:
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DiscoMusic_01 | anello in cartoncino nero, strass |
Perchè 2 rettangoli forati? Per ottenere l'effetto incassato e non incollato. Semplice no? L'idea era quella di realizzare una collezione intera, ma me la prenderò con calma... molta calma.
Oggi ho fatto i danni dal mio spacciatore di pietre con una bella spesa che mi ha fatto tornare a casa con qualche bel sasso nuovo! E non solo pietre... anche altro... che devo usare con uno dei regali ricevuti a dicembre. No, non un regalo di natale! Un regalo della cantina.
Stay tuned!